Stucchevoli polemiche in Consiglio mentre la città langue

Galatina - Com'era facile prevedere l'appello del Sindaco Cosimo Montagna alle opposizioni affinché evitassero al massima assise comunale l'umiliazione di discutere su "polemiche e ripicche del tutto personali" (fra Eleonora Longo e Daniela Sindaco) ieri è caduto nel vuoto. La bagarre è stata la solita con urla da entrambe le parti ed un Presidente del Consiglio che ha tentato invano di far rispettare il regolamento.

"Non c’è stata ancora la guerra che ha messo fine a tutte le guerre”

Le più importanti personalità politiche d’Europa e non, legate in una catena umana a Parigi per riaffermare con la forza della ragione il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero, è un quadro che non dimenticheremo facilmente. A qualcuno è venuto in mente il dipinto di Pellizza da Volpedo, “Il Quarto Stato”, in cui i lavoratori dei primi del ‘900 sono fieramente in cammino verso il cambiamento, verso il riconoscimento di diritti sacrosanti.

La contraddizione non si addice al 'Palazzo'

La contraddizione non si addice al politico. Chi viene delegato dai cittadini ad amministrare i beni comuni ha il dovere di avere un comportamento coerente. Le sue affermazioni verbali devono tradursi in fatti concreti ogni giorno e in ogni decisione che prende in nome e per conto dei suoi amministrati. Quando il principio di non contraddizione, codificato da Aristotele 2400 anni fa, non viene rispettato allora tutto è possibile e consentito.

Noi lo salutiamo così, tra le lacrime
Quello che è stato è storia. Ripercorrerla significa far rivivere emozioni che non sempre siamo in grado di sopportare due volte, soprattutto quando hanno uno strascico di dolore. Oggi allora ci fermiamo all'oggi. O ci concediamo al massimo uno sguardo lungimirante e speranzoso al futuro. Ed è tutto lì, in quell'abbraccio tra le lacrime. Il nero del burqa contrasta con i catarifrangenti del giubbino giallo fluo. Ma l'intreccio di commozione annulla ogni distanza.
Chi lo cerca più?

Non avrete tempo di leggere queste righe. Oggi sarete presi da altro. Da una cena da preparare, da un regalo ancora da comprare o dall'ennesima imprecazione contro la crisi che renderà questo Natale più magro. Ma poi, più magro riguardo a cosa? Agli antipasti che si alterneranno sulla tavola? Forse se ne può fare a meno. Ai pacchetti da scartare sotto l'albero? Uno, magari ai bambini, è più che sufficiente. Gli adulti non ne sentiranno la mancanza.

Non si può costruire in Piazza San Pietro, una sentenza del Consiglio di Stato cancella ogni dubbio

Gentile Sindaco di Galatina, viviamo i giorni dell’anno in cui più spesso usiamo la parola ‘Amore’. Per i cristiani il Verbo diviene carne perché il Figlio di Dio si fa uomo come supremo gesto d’Amore. Gli uomini in questi giorni si guardano quasi in modo diverso, si stringono la mano, si augurano reciprocamente ogni bene. Si sentono comunità e gioiscono della bellezza.

Con quella vergogna tra le mani

Ho ricevuto da Stefano Cucchi, una lettera di cui vorrei farvi partecipi:  Mi chiamo Stefano Cucchi, ed ho disagio a farmi riconoscere con il volto della morte. La  mia colpa di assuntore di droga m’inchioda alla croce. Io sono un’immagine pagana, la carne di un rito sacrificale.

Malati di fobia
Ci dicono che in Africa stanno morendo di ebola..Vade retro africano, portatore di malattie senza scampo! Ci dicono che un furgone bianco si aggira per il Salento in cerca di ragazzi da rapire..Ogni camioncino agli angoli delle strade diventa un potenziale mezzo di pericolosi malviventi! La prudenza, che dovrebbe accompagnare uomini e donne sempre, non solo in alcuni periodi storici, sta lasciando il posto alla psicosi.
"I turisti fotografano le nostre immondizie"

“I galatinesi non hanno idea di quanti turisti si fermano a fotografarla e si portano il ricordo dei nostri rifiuti”. Il cronista sta facendo qualche scatto  al cassero della ‘Porta Nuova’ diventato, praticamente, un cassonetto per le immondizie, quando un signore sulla sessantina, che ha casa nella zona, si avvicina per commentare e manifestare tutto il suo sdegno. “Nessuno pulisce. C’è da vergognarsi. Gli addetti si vedono raramente e, poi, arrivano qui vicino e tirano dritti.

In attesa di ponti, pontifichiamo sulle attese
Credendoci poco, sperandoci meno. Prendiamola sul ridere per evitare di piangerci addosso. Ma la questione è seria, così tanto che per affrontarla servirsi di uno strumento da bambini è la cosa migliore. I piccoli sono più attenti degli adulti, più sinceri, più affidabili. Avrei voluto prenderlo in mano io quel gessetto, disegnare io le strisce pedonali per terra. Poi però avrei dovuto sedermi lì, sull'asfalto già macchiato di sangue, senza lasciare più spazio alle promesse. Quell'incrocio va reso più sicuro. Bisogna fare qualcosa subito, senza mezzi termini.