Falsi ingegneri comunali. Che pena le ultime frodi!

Falsi ingegneri comunali. Che pena le ultime frodi!

C'è da chiedersi se faccia più paura il modo vile in cui ci si approfitta della brava gente o il fatto che fidarsi di qualcuno stia diventando quasi impossibile. E così i pochi che sono onesti si confondono nella folla dei sempre più numerosi farabutti, bravi solo a cercarsi le vittime più deboli.
Ieri una coppia di anziani di Galatina ha aperto la porta a un signore che si è presentato come ingegnere comunale, mandato direttamente dai dirigenti degli uffici di Palazzo Orsini per effettuare le misurazioni delle abitazioni e tarare in maniera precisa le nuove tariffe sui rifiuti. Sembrava tutto più che mai reale. Il signore in questione si muoveva con esperienza tra i vari ambienti della casa.
Insomma, è riuscito ad andar via portando con sé i gioielli dei due coniugi, i libretti di risparmio e 100 euro in contanti. Solo dopo che il malfattore ha lasciato l'abitazione, la donna ha chiamato qualcuno del Comune per chiedere se fosse vero l'invio di questi ingegneri per la città. Davanti alla sorpresa dell'impiegata, la situazione si è chiarita in un attimo. E la vergogna di essere cascati nella rete di questo mezzo uomo ha preso il sopravvento sul desiderio di giustizia.
Spero vivamente che questi signori abbiano provveduto all'amara consolazione di una denuncia, ma soprattutto spero che la gente non si faccia abbattere da questa codardia. Non la si può chiamare in altro modo. Qualsiasi sia la motivazione che spinge una persona a diventare crudele, non ci sono giustificazioni. Perché il progettare un'azione di inganno simile va oltre anche un reale bisogno.
E' di bassa lega. E' fango, capace di imbrattare anche chi si dichiara sveglio, acuto, intelligente e forte. Il male è a un passo dal bene, distinguerlo non sempre è facile, soprattutto se veste "profumato e chic".
Stiamo attenti, senza generalizzare e senza farci prendere dal panico. Non apriamo la porta se abbiamo anche solo un dubbio. E facciamo fronte comune quando uno di noi rimane vittima di una trappola.