Buttate il cuore in mezzo al bianco

Sentitevi bambini o sentitevi poeti, ma lasciate che il silenzio vi stordisca e vi faccia innamorare di quello che di solito non vedete. Perché il bianco esalta i sorrisi e dà luce alla natura, anche coprendola sotto una coltre di neve a noi sconosciuta e magica.
Sentitevi fuori dal mondo, ma non dimenticate mai dove siete. Guardate gli ulivi, le viti che graffiano l'aria, guardate il ficodindia, quel muro diroccato e quei binari che puntano all'orizzonte. Scavate nei ricordi, voi che ne avete, e vi accorgerete che raramente sono stati così.

L'amore è un'ombra che se ne va

"Non ho più bisogno che tu esista. Ti posso perdere, perché ti posso avere meglio, se mi manchi. La morte fa parte della vita, ne moltiplica la ricchezza". Orfeo si è voltato e parla così alla sua Euridice, sapendo che non tornerà più sulla terra insieme a lui.
Un regalo di Natale che fa riflettere il libro di Paola Mastrocola, "L'amore prima di noi", in cui i grandi miti vengono raccontati come storie vere.

Una ninna nanna che abbraccia la paura

Avevo avuto il dubbio che ieri fossi stato tu a mettermi sotto gli occhi quell’articolo. Oggi ho piena consapevolezza di quello che al cuore mi è arrivato attraverso quelle parole: “è un esercizio che fa bene cercare in noi le tracce di chi non c’è più”. Proveremo a rammentarlo noi a Katiuscia quando il non vederti fisicamente le farà alzare muri di silenzio; proveremo a dirlo noi ai tuoi bimbi, ai tuoi genitori, a tua sorella, a tuo fratello e a tutte le persone che si stanno guardando accanto in questo momento e in quel vuoto ti credono lontano.

C'era una volta Corrado

C'era una volta un gigante buono, sempre sull'attenti, ma con gli occhi mai fissi nel vuoto. Cercavano quelli dell'altra gente, della gente della sua città che gli correva accanto ogni giorno, in macchina o a piedi, e che nel saluto veloce trovava in lui conforto e familiarità.
C'era una volta Corrado, dall'animo gentile. C'era una volta il vigile urbano, il maresciallo, l'uomo tutto d'un pezzo che sembrava intimorire e poi ti spiazzava facendoti un occhiolino e regalandoti un sorriso da sotto i baffi.

Sandro, un ragazzo per bene

Lo sforzo di pensare ad altro è d'obbligo. La testa non può rimanere tra quelle lamiere. Ma l'anima non ha molte regole a cui appigliarsi. Tenta di non farsi schiacciare dal dolore. E prova a cantare, a dare alla giornata una colonna sonora, per ricordare la musica, non il lamento dell'addio.

Che "trumpolino" di lancio è?

Fermi tutti. È arrivato il commento chiarificatore di Salvini sull’elezione del 45simo Presidente degli Stati Uniti d’America: “La vittoria di Donald Trump è la rivincita del popolo, del coraggio, dell’orgoglio”.
Del coraggio certamente. Ce ne vuole una bella dose per scegliere di essere rappresentati da lui.
Dell’orgoglio non saprei. Forse parla di una fierezza esclusiva del vincitore.
Ma del popolo, no dai. È più corretto dire del populismo.

La carta blu è terminata

C'erano angoli in cui il rifugio era immersione in un mondo di fantasia. O semplicemente di svago ed emozione. Immersione in un…tuttomare dalla carta blu.
Quell'angolo che spunta tra via Gallipoli e Viale Santa Caterina Novella a Galatina oggi ha una saracinesca abbassata, un grazie sul vetro e più di qualche lacrima di nostalgia che accompagna il suo saluto.

"Felice sì, ma son Fedele"

Anche con il passo ormai lento la tua mente viaggiava veloce. E chi la fermava? Indietro per raccogliere i ricordi, tanti, ogni giorno, perché ogni giorno ne aveva uno da raccontare. E avanti per il futuro che immaginavi per noi, i tuoi ragazzi, oggi giovani adulti con una cicatrice profonda nel cuore che ci hai insegnato ad allenare con il sorriso.

Se non ci sono parole davanti alla morte, dobbiamo urlare alla vita

Strada Sannicola-Galatone. La mezzanotte è passata da più di quaranta minuti e il cielo è nero, di quel nero tipico dei giorni che si concludono nel silenzio dell'inspiegabile.
Ma a un tratto si accende una bellissima scia di fiammelle a solcare il manto scuro. Sono le lanterne a cui in genere si affidano i desideri, i sogni e un po' di magia. Tra quei bagliori del cielo immaginare che a terra da poche ore si sia consumata una tragedia sembra assurdo.

Tempo senza tempo

Come un dopo che non c’è, come un prima mai stato, come l’ora che fu, spezzata nel ticchettio, fermato a quel momento.
Tempo senza tempo da scandire, lancette sinistre, lame incrociate di spadaccini senza nobili scopi, senza donzelle da salvare, ma solo vuoti da creare.
Ogni catastrofe ha il suo “tempo senza tempo”, ha il suo orologio che ha smesso di attendere, promettere, ricordare, fingere, esaltare.