Bocciature

Galatina perde tempo, perde risorse, perde occasioni e tutto questo accade sotto la guida di un’amministrazione che non riesce a distinguere tra propaganda e buona amministrazione.
Ma veniamo al dunque: la bocciatura del bando per la riqualificazione dell’ex Istituto “Michele Laporta” da parte dell’ANAC è solo l’ultimo, clamoroso fallimento di una Giunta che naviga a vista, impreparata e confusa.
Un progetto da oltre 2 milioni di euro, fondamentale per il rilancio di un’area strategica della città, viene bloccato a causa di errori banali e macroscopici nella redazione del bando.
L’ANAC ha definito “illegittima” una clausola che violava le più basilari norme di trasparenza e libera partecipazione agli appalti pubblici. Errori che si impara a correggere nei manuali di diritto amministrativo, non nei laboratori di propaganda social.
Mentre il Sindaco e gli assessori si affannano a organizzare tavoli tecnici “urgenti”, l’ennesimo danno è fatto: rischiamo di perdere tempo prezioso, fondi già destinati e credibilità istituzionale e tutto questo a causa della superficialità di chi, evidentemente, non è in grado di gestire la macchina amministrativa.
Spiace costatare che non è certo un caso isolato: Galatina è ormai costellata da progetti bloccati, ritardi cronici, cantieri annunciati e mai avviati.
Basta pensare al quartiere fieristico, abbandonato al degrado, simbolo di un’amministrazione incapace di tradurre le parole in atti concreti o la villetta su via Aradeo a Noha mai completata, e il collegamento pedonale verso il cimitero che rimane solo sulla carta.
Questa amministrazione è specializzata nel trasformare ogni opportunità in un’occasione mancata, eppure continua a vivere di comunicati autocelebrativi e post acchiappa-like, mentre la città si consuma tra l’indifferenza e il dilettantismo.
La verità è che Galatina è governata da chi non conosce la differenza tra amministrare e fare propaganda, da chi si preoccupa più di apparire che di fare, da chi candida la città a “Capitale della Cultura” mentre, nei fatti, abbandona i suoi beni culturali e si lascia sfuggire occasioni concrete di sviluppo.
Come Partito Democratico, chiediamo e pretendiamo trasparenza, competenza, rispetto per la città e per i cittadini. Chiediamo di smetterla con l’improvvisazione e di assumersi la responsabilità politica e amministrativa per i continui disastri che durano ormai da tre lunghi e onerosi anni. Ma forse è chiedere troppo a chi pensa che governare sia solo un esercizio di comunicazione.
Michele Scalese - Segretario Partito Democratico Noha