Stavolta un ringraziamento ai social è d’obbligo. Twitter sta avendo il grande merito di offrire un tavolo su cui la rabbia possa trasformarsi in risata. Amara, certamente. Ma almeno ieri si è cercato di sdrammatizzare qualcosa che, in particolare in alcune ore della giornata, ha rischiato di mietere qualche vittima.
“Leggevo che tra i giovani c'è la moda di fare selfie sui binari. Da noi con i ritardi di #Trenitalia, ti fai anche il book del matrimonio”. Eh, già. La barzelletta in questione è ancora una volta quella raccontata da Trenitalia che sembra impegnarsi a dare il meglio di sé in quest’ultimo periodo in cui c’è invece maggiore bisogno dei suoi servizi.
Ieri il Milano-Lecce, con gli oltre 40 gradi di temperatura all’esterno, ha percorso il suo tragitto senza aria condizionata. L’imbarazzo dei più volenterosi tra il personale è stato tamponato da bottigliette d’acqua distribuite senza sosta, mentre il bar, a sole due ore dalla partenza aveva già finito i gelati. Slalom tra gli sguardi increduli dei passeggeri, tanti dei quali in piedi, in mezzo ai bagagli ammassati in ogni angolo delle carrozze. L’idea che la filosofia di Trenitalia sia “carichiamo quanta più gente possibile, basta che paghi” non sembra il delirio di qualcuno che aveva il cervello annebbiato dall’afa. Degli odori emanati dalle varie tipologie di sudore e dai servizi igienici in condizioni penose non sono descrivibili perché, fortunatamente, non pervenuti in redazione. Ci fidiamo del racconto dei testimoni e siamo solidali con la loro sofferenza nasale.
Il capo chino e il sorriso rassegnato di una famiglia di svizzeri a cui qualche coraggioso ha provato a dire “non è sempre così”, chiude il quadro dell’ultima figuraccia di Trenitalia. Una delle tante, una di quelle che si uniscono agli impianti elettrici che si rompono, ai blocchi improvvisi ed eterni in mezzo al nulla, agli orari mai rispettati.
“#trenitalia: nonostante i maxi ritardi quotidiani e le carrozze forno ogni sera, non riuscirai a farmi fuori prima delle ferie”. Per la serie, ti maledico, ma alle mie vacanze non rinuncio. E se invece rinunciassimo tutti allo schifo che ci propinano (e a prezzi salati)? Ma stiamo tranquilli, l’Italia è in grande ripresa. Ipse dixit.