"Ho visto il corpo femminile divenire un santuario"

 Cara Enrica, nel tuo sfogo tu proponi una serie di giuste osservazioni, eccellentemente argomentate, ma è stato il finale a farmi pensare un bel po’. Concludi dicendo Io non ci sto a far passare il mio corpo come oggetto sessuale. Non ci sto.  Giustissimo, ma rifletti su una cosa: se la foto che ti ha fatto indignare esiste, è perché qualcuno l’ha fatta, ma anche perché una donna procace se l’è fatta scattare.  E perché se l’è fatta scattare? Per soldi, perché fa la modella, perché compra il pane e il latte facendosi scattare (anche) foto di quel tipo.

L'uccello in gabbia o canta per amore o canta per rabbia

E se cantasse per idiozia? E se fosse per darsi un tono (che tono non è)? Ma di ben altri volatili stiamo parlando, non di quelli che usano il fischiettare per comunicare. E di altre gabbie. Mentali, strette al tal punto da far tirare fuori un sibilo urticante, non certo di richiamo. L'ennesimo troglodita passa accanto a una ragazza impegnata in una conversazione telefonica sul marciapiedi fuori dal proprio ufficio. Il sole l'ha invitata ad alzarsi dalla scrivania per prendere un po' d'aria. Classico braccio fuori dal finestrino di un Fiorino e fischio annesso.

Ostacoli mal segnalati sulla Galatina - Lecce. I Carabinieri di Maglie tamponano la situazione di pericolo

Alle ore 10:30 di ieri mattina  ho segnalato alle autorità competenti una situazione di pericolo sulla deviazione della ex-Strada Provinciale 362. Alle ore 19 di ieri sera nessun intervento era stato fatto e, quanto era facilmente prevedibile, era già probabilmente accaduto.  L'azienda che sta eseguendo i  lavori di sostituzione delle condotte di fognatura nera lungo la Galatina - Lecce ha, ieri, deviato il traffico su una complanare a sinistra in direzione del capoluogo.

Nacque sporco del sangue di sua madre

Come tutti i figli degli uomini, il figlio di Giuseppe e Maria nacque sporco del sangue di sua madre, vischioso delle sue mucosità e soffrendo in silenzio. Pianse perché lo fecero piangere, e avrebbe pianto per quest’unico e solo motivo. Avvolto nelle fasce, riposa nella mangiatoia, non lontano dall’asino, ma non c’è pericolo di morsi, ché la bestia l’hanno legata corta. (…) Giuseppe seduto sopra un sasso, ha il braccio posato sulla mangiatoia e sembra guardare il figlio.

Un altro luogo, un altro modo

Insegnaci a sorridere. Tu, che non lo puoi fare più. Tu, che troverai il modo di farlo ancora. Da un'altra parte. Lontano. Vicino ai cuori di un'intera città, la tua Galatina, che ti ha salutata sotto le lacrime del cielo, ininterrotte, e che vuole che Elena da oggi non inizi a diventare ricordo, ma continui a essere impulso forte di coraggio.

A Palazzo Orsini qualcuno non vede?

"Sono cinque anni che metto le foto di questo angolo giornalmente "violentato", inutilmente. Chi dovrebbe ascoltare pare che sia sordo, chi dovrebbe vedere pare sia cieco, speriamo solo che non ci truffino con qualche falsa pensione di invalidità". Alle 9:34 di oggi Salvatore Chiffi ha così commentato su facebook Lu pesce nu fete sulu de la capu, l'articolo che appare in apertura.

Breve e lungo quel passetto da Angelino a diavoletto

C’era una volta il pilota di una Ferrari che rischiava grosso per non aver pagato il bollo dell’auto. E non importava a nessuno se quella Ferrari aveva causato incidenti, calpestato prati, sgommato sulle paure di molti moltissimi. Fu il bollo che la fregò, perché nella vita, di certo, sicuro, ci sono solo la morte e le tasse. Cosa poteva fare, allora, il tizio con la Ferrari ferma ai box? Chiese un passaggio ad un suo vecchio amico, uno che non aveva molte pretese, né tantomeno una Ferrari. E quale poteva essere una buona macchina, che non facesse sfigurare il Ferrarista?

Aspettando un "cetriolone"
Almeno ci facciamo una risata. Almeno ci sorprendiamo. Perché poi, alla fine, di questo abbiamo bisogno. Di sorpresa. La "melanzana gigante", di cui si è parlato in questi giorni in queste stesse pagine, non è una notizia che cambia la vita e di questo diamo atto al signor Prontera che nella sua lettera ne critica l'effettiva importanza. Ma perché in tanti hanno preferito leggere dello strano evento agreste, trascurando discussioni sulla carta fondamentali per la quotidianità dei cittadini, ma di fatto nient'altro che noiose reiterazioni di beghe politiche?
Non c'è più tempo per le scuse

Si muore. A 100 anni è qualcosa che si attende. È l'unica strada che accomuna tutti gli esseri viventi. La differenza la fa la dignità con cui si abbandona questa vita. Quella che sulle spalle porta il peso di altre morti, è vita dignitosa? E se quelle morti non hanno avuto nemmeno il rispetto del pentimento, di che vita si può parlare? Non giudicare, se non vuoi essere giudicato. Ma arrabbiati davanti alla crudeltá. "Ch'assolver non si può chi non si pente", scriveva Dante. Ed Erich Priebke non sarà mai assolto. Neanche da morto.

L'essenziale

L'essenziale. Ciò che ti fa dire "Gesù Cristo ti ha salvato" e niente di più. Che ti ricorda che i ministri della Chiesa devono essere soprattutto ministri della misericordia. Non lassisti, ma neanche rigoristi. La loro missione è quella di annunciare questa verità di fede. Stop.