"Quest'anno si sono superati". L'allusione è alle luminarie ed il commento viene da Roma. La giovane galatinese che lo esprime ha visto solo alcune foto ma tanto le è bastato per assegnare un giudizio positivo all'impegno posto dal Comitato Festa dei Santi Pietro e Paolo nel far allestire 'paramenti' all'altezza della fama della festa patronale galatinese. Attirati dal ritorno delle 'tarantate', impersonate da brave attrici ballerine e da un attore compassato ma in gamba, moltissimi turisti e forestieri hanno invaso la città.
I locali commerciali del Centro, ma anche quelli nelle strade limitrofe, hanno fatto affari, eufemisticamente definiti da uno di loro, "interessanti". Molto apprezzato è stato "Il Pasto della Tarantola", la degustazione teatralizzata di prodotti tipici salentini, a cura dei Cantieri Teatrali Koreja.
L'impegno dell'Amministrazione comunale, ma anche del Club Unesco e dei singoli cittadini ed operatori, di ricordare a tutti che il fenomeno del tarantismo ha come unico, insostituibile fulcro Galatina, sta dando i suoi frutti.
Merita, dunque di essere approfondito e coltivato il taglio culturale e folkloristico, dato alla 'memoria storica' delle donne e degli uomini che, solo quarant'anni fa, ancora soffrivano per il 'male' (fisico o psichico che fosse) a cui solo San Paolo poteva dare lenimento attraverso il ballo e l'acqua del 'suo' pozzo ma mai senza la fede.
Foto di Mattia Margari