Da dentro, da quell'angolo in cui c'è poca luce. Da quelle ombre che ti fanno paura, da quel rumore sordo di richieste inascoltate. Dal silenzio che ti taglia con incubi che ti agitano, ti stancano, ti trasformano. Da lì, dall'anima, fai nascere un dialogo. Tra te e Lui. E la prece si fa scudo. Poi ti accarezza e ti culla. Da troppo tempo non Gli parli, da troppo tempo non Lo comprendi, nella sicurezza che in quell'immensità non ci sia posto per il tuo travaglio. Invece, quando meno te lo aspetti, la tua mano accenna un segno e in un attimo ti ritrovi in un abbraccio.