Vi racconto una storia

C'era una volta una città che sonnecchiava. Odiava essere definita dormiente. Eppure non si faceva mai mancare le sue dosi di camomilla. Motivi per destarsi dal suo torpore ne aveva, non fosse altro per i tesori che custodiva tra le sue piaghe da decubito. Non quelle del "non posso", ma quelle del "non voglio". Sotto la cenere tante idee rivoluzionarie, tanta aspirazione al cambiamento, tanto desiderio di ripartenza. Eppure nessuno dei suoi abitanti metteva in atto questi propositi.

I vincitori 'devono' vincere e i perdenti perdere. Sempre?

Accusateli pure di essere dei ragazzini avventati e insolenti con il gusto underground della ribellione; associateli se volete a quella insoddisfazione del buon vecchio punk inglese o a quel nauseante edonismo dei capelloni che negli anni Sessanta urlavano contro i soldati americani in Vietnam.

“Continueremo a baciarci senza pensarci”

Diamo i numeri. Non in termini di follia (a questo ci pensano già abbastanza in tanti), ma nel vero senso della parola. Con 228 voti favorevoli, 57 contrari e 108 astenuti, giovedì sera la Camera ha approvato la legge contro l'omofobia e la transfobia. Il provvedimento è passato con i voti del PD e di buona parte di Scelta Civica. Praticamente si punta ad aggiungere l'aggravante dell'omofobia alla già esistente legge Mancino (1993) che condanna gesti, azioni e slogan aventi per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici religiosi o nazionali.

E il cuore ricomincia a battere

Doppi vetri. Doppia immagine. Dentro e fuori. Tutto va veloce, ma il cuore è fermo. “The wind of change” ti accompagna ogni volta che sali su quel treno. L’aria è irrespirabile, gli occhi pieni di lacrime, le valige stracolme, i posti tutti occupati e tu carica solo di nostalgia. Un fazzoletto bianco sventola tra le mani di tua madre che nasconde la tristezza. Tuo padre riempie gli album di foto ricordo di tutte le tue partenze, dei tuoi cambiamenti.

"E il naufragar mi è dolce in questo mare"

"E il naufragar mi è dolce in questo mare". Eravamo abituati a vedere degli sposi freschi di "sì" muoversi su ogni tipo di mezzo, dal calesse all'auto d'epoca, dalla vecchia Ape del nonno alla bicicletta, dalla limousine di sei metri alla Vespa special. Ci mancava solo il motoscafo. Ed è arrivato anche quello. L'idea, indubbiamente originale, appartiene a Walter e Simona (o a chi ha voluto organizzare per loro questo trasporto sui generis) che, ieri, si sono sposati nella Basilica di Santa Caterina d'Alessandria a Galatina e che, dopo riso e auguri di rito, hanno… preso il largo.

Io, me medesimo e il sottoscritto

Ego, per gli amici. Ammesso che io ne abbia. Mah, sì! In fondo come chiamereste la gente che mi circonda? Sono tutti amici, soprattutto se sanno come mettermi al centro dell'attenzione, se in qualche modo mi fanno sentire il bisogno che hanno di me. Ma all'atto concreto, che non mi chiedano di sporcarmi le mani! Che non mi riempiano di lamentele, di chiacchiere sulle difficoltà da affrontare. Tutti abbiamo dei problemi, ma io conto solo su me stesso.

Non accetto le scuse di Calderoli e pretendo le sue dimissioni

Se il ministro Kyenge, così come viene riportato dal “Corriere della Sera”, ha accettato le scuse di Calderoli, io non me la sento proprio di accettarle! Non accetto le scuse del vicepresidente del Senato, che rappresenta anche me, nelle sue funzioni istituzionali.

"È difficile pulirsi il culo con l'i-pad"

“Dicono che la tecnologia sostituirà completamente la carta. Io ci ho provato, ma è difficile pulirsi il culo con l’i-pad” (Anonimo rimbalzante su internet)
Dubbio refrigerante: se fa caldissimo, mi sventolo con un fogliettino di carta e il fogliettino mi cade, al massimo dirò un distratto..vabbè. Ma se fa caldissimo, mi sventolo con l’i-pad e l’i-pad mi sfugge dalle mani sudate fracassandosi sull’asfalto cosa dirò?

A Dio vorrei fare rimostranze

[1] Ecco, tutto questo ha visto il mio occhio,
l'ha udito il mio orecchio e l'ha compreso.
[2] Quel che sapete voi, lo so anch'io;
non sono da meno di voi.
[3] Ma io all'Onnipotente vorrei parlare,
a Dio vorrei fare rimostranze.
[4] Voi siete raffazzonatori di menzogne,
siete tutti medici da nulla.
[5] Magari taceste del tutto!
sarebbe per voi un atto di sapienza!
[6] Ascoltate dunque la mia riprensione
e alla difesa delle mie labbra fate attenzione.
[7] Volete forse in difesa di Dio dire il falso

"Non esistono qualità maschili e qualità femminili, ma solo qualità umane"

L'Ordine degli Psicologi della Regione Puglia ha apprezzato l'intervento del Presidente della Camera On. Laura Boldrini che ha manifestato il proprio dissenso nei confronti dello sfruttamento della figura femminile nelle pubblicità. Il consiglio dell'Ordine Regionale degli Psicologi conta un numero importante di esponenti donne (otto su un totale di sedici consiglieri) e "da anni è impegnato sul fronte della diffusione di una cultura psicologica che ridia dignità alla persona nella sua integrità di genere", afferma la consigliera Carla Vulcano.