Mercedes contro furgone sulla Galatina-Galatone. Un imprenditore galatinese ed un giovane di Aradeo escono quasi indenni dai loro automezzi

A salvargli la vita, ieri sera intorno alle ore 19:30, sono stati, quasi certamente, la cintura allacciata e l'airbag. Piero Grato, imprenditore galatinese, era a bordo della sua Mercedes E330 e stava ritornando da Galatina nella sua casa di campagna sulla via per Galatone. Secondo una prima ricostruzione, aveva appena passato il semaforo in Contrada Spina. Un Turbo Daily, guidato dal giovane Francesco Mighali, aradeino, stava uscendo da una stradina sulla destra svoltando a sinistra verso Galatina.

"L'ospedale di Galatina non chiuderà per i prossimi dieci anni. Forse". Parola di direttore generale

Ad aspettarlo erano almeno in trenta fra esponenti di varie associazioni e di partiti del centro-sinistra. Valdo Mellone è arrivato, ieri a Galatina intorno alle 18, e si è infilato nel portone di Palazzo Orsini (ma, in quel momento, non immaginava di varcare la soglia del primo ospedale voluto da Maria D'Enghien nell'Ombelico del Salento) senza che nessuno lo riconoscesse. Il direttore generale della Asl di Lecce aveva fretta di incontrare i sei sindaci del distretto di Galatina.

Il "Carabiniere cu lu fischietto 'nculu" a Galatina non c'è, ma la Fiera è un successo

"Non sono i piedi il posto giusto dove mettere il fischietto nelle statuette dei Carabinieri". Carlo Gervasi su certe cose non transige. Possiede oltre mille fischietti provenienti da tutto il mondo e conosce la storia. "Furono i napoletani del Regno delle due Sicilie, al tempo dell'Unità d'Italia, a decidere che quel cilindretto andava collocato proprio lì dove non batte il sole"- chiarisce. La satira non può sottostare al perbenismo. I Carabinieri se ne devono fare una ragione.

Topino bianco in cerca di emozioni. In via Cafaro a Galatina

Ormai è un divo. Si mette in posa e si fa fotografare. I ragazzi fanno a gara per riprenderlo con il cellulare. E' 'Topino bianco' ed ha casa in Via Cafaro, a due passi dall'Oasi Bar. La mattina, poco prima delle nove, fa capolino sull'ingresso della sua tana (un buco fra i basoli). Si guarda intorno ed esce per fare colazione. Pilucca qualche briciola qui e là e poi torna in casa a mettere in ordine fra le sue cose. La scena si ripete verso sera. All'imbrunire si fa di nuovo vedere in giro e si concede ai passanti ed agli avventori dell'Oasi Bar.