“Quella di questa sera è un’inutile riunione” (si è poi conclusa senza nessuna decisione, ndr). Ad affermarlo è stato, poco prima delle ore 17 di ieri, Carlo Gervasi, primo firmatario della richiesta di convocazione coatta del Consiglio comunale. E’ cominciata così la seduta, che si preannunciava bollente, della massima assise cittadina. Le prime reciproche urla iniziali fra i numerosissimi collemetesi presenti, i commercianti e qualche ecologista non lasciavano, infatti, presagire bene. L’intervento deciso delle forze dell’ordine ha riportato un’apparente calma. Gli agenti hanno sottratto un cartello rosso (“Dall’edilizia al carrello la mafia investe in quello”) ad una giovane signora perché sembra fosse all’origine dei risentimenti dei sostenitori del ‘sì’ al parco commerciale in Contrada Cascioni.
Gervasi ha potuto spiegare la sua paradossale affermazione attraverso una sua ricostruzione della vicenda: “In estrema sintesi vi dico che a decidere se Pantacom potrà fare quell’insediamento nella zona D7 di Collemeto sarà la Regione Puglia. Solo dopo potrà pronunciarsi il Consiglio comunale. La risposta della Giunta galatinese serve solo a far acquisire punteggio alla ditta che propone l’investimento”. “In sostanza –ha chiarito Gervasi- abbiamo voluto questa riunione per ‘stanare’ la maggioranza che è divisa al suo interno e, comunque, sappiano i commercianti che chi amministra deve fare gli interessi di tutta la città e non solo di una parte di essa”. Sulla stessa linea nel corso della discussione si sono via, via dichiarati Antonio Pepe, Giuseppe Viva (Pdl) e Lilli Villani (Udc) che, in aggiunta, ha precisato di volere approfondire l'aspetto occupazionale.
Alla stringatezza di Gervasi ha fatto riscontro una lunga, prolissa ma doverosa relazione (14 pagine) di Alberto Russi. L’assessore alle attività produttive ha ricostruito con puntigliosità notarile tutto l’iter amministrativo che ebbe origine nel lontano 2002. Il rumoreggiare e le intemperanze del pubblico non lo hanno fermato e con, in piedi accanto a lui, il Sindaco e Fernando Baffa, iperattivo ed, a volte, debordante presidente del Consiglio, è arrivato fino al colpo di scena finale. Ha letto, infatti, ed esibito una raccomandata, protocollata ieri e spedita dalla Regione Puglia, in cui, in sostanza si dice che Pantacom ha presentato una documentazione incompleta e carente (“manca perfino il certificato antimafia e la fotocopia del documento di identità del legale rappresentante”).
Sbollita l’ira di chi voleva sapere se sui suoi terreni in Contrada Cascioni, opzionati dalla Pantacom, avrebbe dovuto far pascolare le greggi, il Sindaco ha potuto leggere le sue due paginette nel più completo silenzio. Si è, dunque, capito che la maggioranza non è pregiudizialmente contro la realizzazione dell’insediamento ma vuole vederci chiaro. “Tutte le posizioni sono rispettabilissime –ha affermato Cosimo Montagna- ma non possono che trovare il massimo della convergenza su percorsi trasparenti come quelli inaugurati da questa Amministrazione nella più ampia partecipazione della cittadinanza attiva”.
“Sindaco, lei è stato salvato da una raccomandata” –è stato il sarcastico commento di Bepi Viva. Indignati, prima Piero Lagna (Pd) e poi Biagio Galante (Idv) hanno respinto al mittente l’accusa.
Antonio Congedo (Federazione della Sinistra), solitaria voce fermamente contraria al megaparco, ha sostenuto che “è dannoso alla città sia economicamente sia socialmente”. “Ma noi siamo in una coalizione democratica –ha aggiunto sibillinamente- e ringraziamo il Sindaco che consente a tutti di esprimersi “.
“La forte attenzione ed il grande interesse del Pd" sono stati, invece ribaditi da Emilio Tempesta. Patrizia Sabella (Idv) ha ricordato a tutti il voto favorevole della commissione attività produttive. A lei ha fatto eco Daniela Sindaco che ha fortemente polemizzato con Antonio Pepe. “Quelli della minoranza vi stanno strumentalizzando e non vi dicono la verità” –ha detto la pasionaria nohana rivolta al pubblico vociante.
Marcello Amante ha pragmaticamente aperto gli occhi a tutti (“noi delle liste civiche siamo per la tutela del commercio tradizionale ma quella zona D7 esiste. Che vogliamo farne?”)
Mentre i collemetesi si allontanavano dall’aula, la seduta si è conclusa con un siparietto fra l’avvocato Gervasi che invitava l’avvocato Russi a tornare all’università per imparare la differenza fra termine ‘ordinatorio’ (le domande si possono integrare con altri documenti) e ‘perentorio’ (quel che è fatto è fatto) e quest’ultimo che replicava al “professor Gervasi” invitandolo ad essere più attento nel leggere le carte.
In apertura il Consiglio in piedi aveva ricordato, con un minuto di silenzio, lo scomparso Giovanni De Benedetto, ex consigliere comunale e segretario del Pd di Noha.