Spudorata e bellissima

"E li occhi no l'ardiscon di guardare", direbbe il Sommo Poeta. Chissà se ne sei consapevole, pietra dorata, oggi nuovamente senza veli, ma sempre più impettita. In fondo è il tuo essere spudorata a renderti ogni giorno più bella, cara Basilica. Ora che la gabbia ha tolto i suoi intrecci ferrosi dal tuo viso di storia e calore, emani l'energia di una Eva che non si è ancora scoperta nuda. Libera, vera.

Condannare la violenza. Sempre

Prendete un fatto di cronaca. Prendete diverbi e toni che si scaldano. Prendete gesti che si aspettano dalle periferie più malfamate e che invece animano il centro della città. Prendete persone note e meno note, desiderio di civiltà e risposta inadeguata lasciata al nervoso di una mano che fa più di quanto richiesto. Poi cancellate dalla mente che l'episodio sia successo a Galatina, che lo scenario sia quello di un locale frequentato e che tra i coinvolti ci sia anche un assessore.

Inter Club Galatina, la caparbietà vince sempre

Come quel "se vuoi, puoi" che leghiamo a un amuleto, a un segno o a un pugno di sabbia e che poi un giorno diventa realtà. E dentro di te sai di aver fatto tutto quello che potevi per rendere vero un piccolo grande sogno. Quello dell'Inter Club Galatina è maturato nel tempo, nel cuore di un gruppo di giovani dall'animo neroazzurro doc, quello capace di soffrire e di risollevare la testa senza mai perdere in tenacia, coraggio e sportività. Chi scrive è interista, tesserata al club e tifosa da quando zio Bergomi aveva in testa una folta criniera riccioluta.

10 anni dalla tragedia di San Lorenzo, un'alba che non dimentica

Figli che non ci sono più, ma che hanno l'onore e l'onere di esserci per sempre. L'onore di un aldilà che, per chi crede nel dopo, è luogo senza confini, di beatitudine del cuore. L'onere di una presenza che consola e allo stesso tempo pesa sul petto di chi resta.

Non ti vergognare, luna!

Con tutti quegli occhi a scrutare la tua pelle, il diventare rossa non poteva che essere la tua risposta. Ché poi si crede tu sia sfacciata, quando fai l'amore con il cielo, ne assorbi la magia e in quella determinata notte non c'è più nulla oltre a te. In realtà sei timida nel concederti solo ai romantici, ai poeti e alle canzoni. Neanche gli astronomi ti conoscono davvero.

In piazza ospite d'onore l'opportunità

Il fatto. Di un sabato sera estivo una piazza si riempie per ascoltare delle storie. Storie raccontate in dei libri. Ed è questo fatto a chiudere gli appuntamenti previsti a Galatina per il Salento Book Festival. Gioia Bartali, Antonio Caprarica e Chiara Francini hanno trasmesso delle esperienze e del vissuto trasportando il pubblico tra le pagine di ciò che il loro estro e le loro capacità hanno messo per iscritto. Qualcuno si sarà incuriosito, qualcuno si sarà annoiato, come è nella prassi e nella logica delle cose.

E di un cuore scalzo

Chi non l'ha visto, ha volutamente messo le mani sugli occhi, ma non avrà comunque potuto chiudere contemporaneamente anche le orecchie. E allora della gioia e del coinvolgimento, che hanno animato il centro di Galatina durante la festa patronale, sarà stato costretto quanto meno a percepire il bello, il bello del voler essere partecipi dell'orgoglio che questa città sta tirando fuori, sia pure al ritmo del tamburello che ha allungato "la notte delle ronde"  togliendo il sonno al "cuore scalzo".

Luciana Littizzetto, le tarantate e la storia della città: "Galatina è bellissima, non la conoscevo"

Diamo per scontate le persone, figuriamoci i luoghi. Ci passiamo accanto, li attraversiamo, ci sbattiamo contro, ma neanche li vediamo e ancora meno ne conosciamo davvero la storia e i segreti. Poi arriva qualcuno che quei luoghi non li ha mai visitati e la sua meraviglia davanti agli affreschi di Santa Caterina, al basolato di Piazza San Pietro, alle tradizioni e alle leggende custodite nella cappella di San Paolo, fa aprire gli occhi anche a te.

Angela e Jeff

Il sonno delle memoria piange. Sente una mancanza, ma non comprende di cosa, non sa di chi. È il vuoto lasciato da ciò che crede di non aver mai vissuto. Il sonno della memoria è senza sogni. Pensa di non averne mai fatti, non sa di averne condivisi. Il sonno della memoria un bel giorno passa e Angela non è più Angela. E Jeff non è più Jeff. E amore non è più. Ma prima del silenzio era sulla pelle e nell'anima poi straziata da speranze mute di un ritorno indolore.

Gianmarco, come un arcobaleno

Arriva sempre. Il momento in cui le parole non riescono a comporsi arriva sempre. E quando succede, il silenzio, pur indigesto, ci sembra l'unico boccone da poter mandare giù.
Ma tanto per te, Gianmarco, non servono chiacchiere o pensieri da tentare di mettere in ordine.
Per te hanno parlato e parleranno sempre la dedizione incredibile dei tuoi genitori, un amore che ha poco di terreno, una normalità mai davvero esistita eppure delineata nella quotidianità dei gesti più teneri.