Rocco Toma, il gentiluomo con la reflex

Lutto nel giornalismo salentino, addio al fotografo collaboratore de La Gazzetta del Mezzogiorno e fondatore del suo amato Città Futura

Rocco Toma, il gentiluomo con la reflex

Da quello scatto rubato nell'ufficio anagrafe di Galatina in un caldissimo giorno di agosto sono passati dieci anni e qualche mese. Non c'era niente intorno che potesse suscitare un sorriso. Ci siamo ritrovati lì per una tragedia, una di quelle che ci hanno tenuti impegnati a lungo, tu con la reflex, io con la penna. Eppure in quel momento così sospeso, di cicale e di sudore, nel frastuono di un silenzio che io ancora stavo imparando a decifrare, hai saputo fermare il mio volto in un'espressione che io stessa non conoscevo.
Ho quella foto incorniciata al muro. Segna l'inizio di un'amicizia e di una decade che ci avrebbe portato a percorrere tanti sentieri diversi, sia per me sia per te, caro Rocco. Ma è incredibile come da quel giorno tu ci sia sempre stato, nonostante tutti i cambiamenti che la vita ci ha costretti ad affrontare.
Mai hai fatto mancare la tua stima, mai sono venuti meno la tua discrezione e il tuo garbo nel donare un fiore o nel semplice lasciare un messaggio, senza troppe parole di contorno che ne spiegassero il significato. "Abbi cura di splendere", mi scrivevi ad aprile, ricordandomi sempre quanto bella fosse la sensazione anche solo di pensare a una persona a cui si vuole bene.
Oggi guardo il tuo "ciao" del 10 novembre scorso a cui non ho dato risposta e nel petto ho il peso di un perché che non mi darà mai pace fino in fondo. La fretta, la routine quotidiana, i soliti "dopo" che diventano "mai". Stavolta senza sconti.
Provo a risponderti ora pur sapendo di non dare il giusto valore a ciò che avrebbe avuto un significato più corposo se detto nell'attimo in cui andava detto. Ma ho solo questa occasione adesso per dirti grazie. Senza chiedere nulla in cambio mi hai raccontato di come si possa credere nelle cose semplici e nella loro bellezza se si custodiscono con cura nel cuore e se ne fa tesoro, al di là di ciò che accade intorno. L'incontro con la gente era per te sempre ricchezza ed è una lezione che noi ancora fatichiamo a imparare, mentre tu ne hai sempre avuto la consapevolezza.
Non mi sarei dovuta accontentare di vederti solo "sul campo di battaglia", alle prese con "la nera" che non dava spazio a chiacchiere rilassate. Avrei dovuto accettare almeno una volta uno degli innumerevoli inviti alle cene che organizzavi con altri colleghi, all'insegna del puro piacere dello stare insieme. Avrei potuto, sarebbe stato meglio. Il condizionale attanaglia i buoni propositi e li rende poltiglia. Non si rimanda. Il tempo ti porta il conto anche se non consumi.
Troppo salato quello che è arrivato al mio tavolo e più che mai inaspettato.
La tua indiscussa professionalità quasi si annulla davanti al tuo essere gentiluomo. E così ti ricorderò sempre. Un sognatore con la reflex in mano, cronista di un mondo spesso non affabile, ma comunque in grado di dare sempre alla vita almeno una ragione per sentirsi bella.
Sono certa che domani me ne dirai un'altra. E sorriderò, come mi hai fatto sorridere quel giorno, in quell'ufficio anagrafe. "Ciao, io sono Rocco. Fortunati al Quotidiano che hanno una corrispondente come te". Fortunato il Cielo che adesso ha l'anima di un uomo come te.

 


I funerali di Rocco Toma saranno celebrati oggi alle ore 15 presso la Parrocchia dell'Immacolata a Maglie.