Il fico della vergogna e i suoi "addobbi"

Mentre la piazza della città accende il suo albero dando l’avvio ufficiale alle feste natalizie, un altro albero a Galatina prova a vincere la gara per l’addobbo più originale.
Alzarci e andare via
Chissà a quali canali facesse riferimento il sindaco Fabio Vergine nel definirli “i più congeniali” per esprimere l’asfissiante, a suo dire, attenzione della consigliera Loredana Tundo all’attuale amministrazione.
Addio a Marcello Latino, un medico che conosceva bene la missione del “prendersi cura”

Senza i clamori di qualcosa che scoppia da un momento all’altro.

Ciao Luca, supereroe dai calzoncini corti

Se dovessi pensare a un supereroe, lo immaginerei propri così, come Luca Rollo, un omone invincibile, sempre allegro,

Addio a Pietro De Matteis, anima di Dolly

Non basta una vita.

Una gioventù cafona
Dall’accenno di lettere greche usate in malo modo, è probabile che si tratti di studenti del liceo classico, cosa che, per puro campanilismo, mi lascia ancora di più l’amaro in bocca.
Rino Duma, l’incredibile sensibilità di un uomo di scienza
Il quaderno di geometria è in libreria, come i testi più significativi che in una casa diventano fonte di ispirazione in determinati momenti della vita. È quello “in bella” perché ci tenevi a farci copiare i problemi che più di altri ci avevano fatto lavorare la mente per comprendere e sciogliere i nodi.
Ludovica, quando il dolore annienta

A due anni, se la luce si spegne, come si dissipa il buio? A due anni non hai ancora visto il mondo, ma il mondo, il tuo, quello a te vicino, ha avuto modo di innamorarsi pienamente di te, di sentirti dentro come gioia esplosiva. Ma basta un attimo, bastano poche ore. Tutto cambia e il senso della vita si perde dietro spiegazioni impossibili da dare.

Ilaria Antonica e la sua “sera” dei miracoli, portati a casa 140mila euro

Ha vinto. Partiamo da qui, dalla notizia nuda e cruda, come il giornalismo più puro impone. Ilaria Antonica, 30enne di Galatina, ha vinto la puntata di stasera de “L’Eredità” di Rai 1, il preserale condotto da Flavio Insinna.
Ha fatto filotto, come si suol dire, incasellando una dietro l’altra le parole della temuta “ghigliottina” che l’hanno portata a intuire quella che le accomunava tutte. Ed è stata davvero la “sera” dei miracoli.

Stefano e Cristian, quando il mondo non è pronto a un addio così precoce

Troppo presto. Modalità diverse, tragedie differenti, il fattore comune delle precocità. A 35 anni non si muore, neanche a 40 si muore. Eppure succede, risucchiati dalla fatalità o da buchi neri di cui è complicato capire la profondità.
Le parole si sono perse nell’abisso dei perché senza risposta quando Galatina ha appreso dell’addio al mondo di Stefano; sono già amaro rigurgito nel saluto che oggi Nardò darà a Cristian stroncato da un’emorragia cerebrale.