Rinascerà l'Arciconfraternita dei Battenti? Cinquanta persone hanno già manifestato la loro intenzione di ridare vita al sodalizio. Se alla volontà espressa seguiranno i fatti lo si saprà domani sera. Alle ore 18, in occasione della festa liturgica di Santa Maria della Misericordia, a cui è dedicata la Chiesa restaurata, fra' Massimo Tunno celebrerà una messa, la prima in questa ricorrenza dopo oltre quaranta anni. Al termine del rito religioso ci sarà la riunione degli aspiranti confratelli e consorelle. "Invito tutti a non mancare-dice Daniela Vantaggiato, commissario straordinario dell'Arcionfraternita- l'arcivescovo di Otranto ha in più occasioni, anche pubbliche, esortato chi intende far ripartire, in forma rinnovata, una delle più antiche confraternite galatinesi (era l'oratorio dei pellettieri) a non esitare nell'assumersi la responsabilità della sua gestione".
"Nel 1567 il Pio Sodalizio ottenne il riconoscimento da parte dell'autorità ecclesiale -spiega Vincenza Fortuzzi, presidente dell'associazione 'Salvaimo i Battenti'- nel 1632, a seguito dell'aggregazione alla SS. Trinità dei Pellegrini di Roma, i confratelli dovettero recarsi in processione nella città eterna in occasione di ogni anno santo, dotarsi di bandiera rossa di damasco, modificare il colore della divisa da grigio cinerino a rosso. Nel 1776 la Confraternita chiese il regio assenso al re Ferdinando IV el'ottenne nel 1777".