Questioni di cuore

Colpo d’occhio sul funzionamento di una macchina straordinaria

Forse Pascal quando affermava che “delle ragioni del cuore la ragione non sa nulla”, pensava più al cuore come crocevia dei sentimenti, anche se il suo spessore scientifico, oltre che filosofico, mi pone qualche dubbio che abbia voluto anche riferirsi alla funzione materiale dello stesso, lui che di fisica e di meccanica potrebbe darci lezioni dalla mattina alla sera.
Per gettare il sasso nello stagno, scompigliando la iconica affermazione di Pascal e cercando di comprendere cos’è davvero il cuore e qual è il suo ruolo, bisogna preliminarmente parlare del sangue, ossia di quel tessuto liquido che è la base stessa della vita e che, accanto ad una fondamentale funzione di difesa, ne svolge un’altra ancora più urgente: il trasporto continuo e incessante di ossigeno e altri substrati ai tessuti , veicolando contemporaneamente nel polmone il sangue refluo dai tessuti stessi, oramai desaturato di ossigeno e ricco di anidride carbonica, affinché quest’ultima ne venga eliminata e abbia luogo il rifornimento di ossigeno.
 Le funzioni vitali del sangue possono avere luogo solo in quanto esso circola nei vasi, che lo convogliano nelle varie destinazioni e lo riportano al cuore. A questo scopo, da un lato , si è evoluto un sistema formato da due distinti circuiti vascolari, posti tra loro in serie, ossia: a) Il circolo sistemico, costituito da più letti vascolari, specializzato nel trasporto ai tessuti di sangue ossigenato e ricco di altre sostanze nutritive; b) il circolo polmonare, letto vascolare il cui scopo è quello di permettere al sangue di arrivare a contatto con gli alveoli polmonari affinché avvenga nel migliore dei modi lo scambio dei gas con l’esterno (smaltimento anidride carbonica e rifornimento di ossigeno). Dall’altro lato, esiste un organo cavo, il cuore, una macchina straordinaria che svolge una vera funzione di pompa a due entrate e due uscite e che riempiendosi di sangue (diastole) e svuotandosi di sangue (sistole) con una cadenza ritmica, garantisce la circolazione ininterrotta del sangue nei due circuiti vascolari. Il cuore è dunque di fatto una pompa aspirante e premente ed è organizzato strutturalmente in due parti, sinistra e destr , dopo la nascita anatomicamente separate: la prima (atrio sinistro e ventricolo sinistro) accoglie sangue arterioso che torna dai polmoni, ricco di ossigeno, e lo pompa nel circolo sistemico; la seconda (atrio destro e ventricolo destro) accoglie sangue venoso che torna dai tessuti, ricco di anidride carbonica, e lo manda nel circolo polmonare.
Ciò che permette questi prodigi meccanici è la corrente elettrica. Può sembrare paradossale, ma è la pura verità: il cuore è una pompa che va a corrente elettrica: la produce esso stesso e ne ha assolutamente bisogno per potere “battere nel petto”.
La 'corrente', dell’ordine di poche decine di millivolt, permette al cuore di contrarsi ed è l’artefice del suo ritmo.
Una riflessione a questo punto si impone: al giorno d’oggi non saremmo del tutto esaustivi se considerassimo il cuore solo alla stregua di una mera pompa meccanica, avulsa dal resto del corpo umano: esso è in realtà un organo immerso in un network di feedback nervosi, endocrini e probabilmente immunologici, che gli permettono di dialogare con tutto il corpo attraverso terminazioni nervose, recettori, mediatori chimici, ormoni, citochine.
Questa fitta rete di interconnessioni influenza l’attività del cuore, la sua frequenza, la gittata sistolica, i movimenti ionici di membrana (i “creatori” e i “trasportatori” della corrente!), persino la fisiologia dell’endotelio coronarico (la parte più interna delle arterie coronarie, i vasi sanguigni che “nutrono” il cuore). Esistono malattie cardiache acute, pericolose per la vita, ove il movente psico-neuro-endocrino rappresenta il cardine eziologico della malattia. Ci sono aritmie rapide, tachicardie parossistiche durante le quali il cuore batte molto velocemente, tanto da sembrare impazzito, che possono miracolosamente essere interrotte massaggiando cautamente e monolateralmente un punto strategico del collo.
E’ dunque proprio vero che più si conosce e più si torna alle origini: il cuore come crocevia dei sentimenti, come baricentro del corpo umano! Aristotele poi affermava: “il tutto è più della somma delle singole parti”, ed è vero! Nulla è staccato del tutto da tutto il resto, e questa visione ampia e integrata ha il suo modello paradigmatico proprio nella fisiologia cardio-circolatoria.
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