La gentilezza che rimane

Chi crede in Dio, chi ci crede veramente, quando prega non chiede nulla di più se non la forza di affrontare le incognite di una vita che fatichiamo spesso a capire. Questa forza assume le forme più disparate e impiega tempi tutti suoi, ma arriva. Nonostante i burroni profondi, arriva e tira su dagli abissi. Nonostante i perché, trova angoli di pace in cui far acquietare la rabbia e il dolore.

Quando un padre

È possibile conoscere una persona solo attraverso i suoi figli? Mario Giurgola, noto imprenditore galatinese, se n’è andato a 65 anni per complicazioni legate al covid. L’ho incontrato solo un paio di volte negli uffici della Giurgola srl per alcuni progetti lavorativi che hanno unito le nostre strade, ma non ho mai avuto modo di parlare davvero con lui. Ma con Andrea sì, con Floriana sì.

Renato Moro, gli occhi sornioni di un giornalista vero

Poche ore prima stai commentando un fatto, stai analizzando una notizia, stai semplicemente sorridendo o lasciando andare un pensiero. Poi in un attimo tutto cambia. E tu sei solo riflessione, sei solo le parole che hai scritto, le inchieste che hai svolto, sei solo ricordo. Solo, eppure tutto. Perché tutto mettevi anche nell’astrazione di un concetto, nell’ironia di una foto, nel coraggio di comunicare.

Don Mario Rossetti è tornato alla casa del Padre

Don Mario Rossetti, parroco emerito della Parrocchia di San Sebastiano e rettore della Chiesa di Santa Lucia a Galatina, è tornato alla casa del Padre. Il 4 Maggio avrebbe compiuto 93 anni. Fu ordinato sacerdote il 7 Luglio 1952. Aveva il titolo di Monsignore.
La sua salma verrà trasferita, alle ore 15 di martedì 9 Febbraio 2021, nella Chiesa di San Sebastiano. I funerali verranno officiati alle ore 15:30 dello stesso giorno e saranno presieduti da mons. Donato Negro, arcivescovo di Otranto.

“Se vuoi ti do io qualcosa su cui scrivere”

Non c’era volta in cui incontrarsi non significasse iniziare il dialogo con “che notizie ci sono oggi?”. Poi passavi subito a dirmi che avevi tu qualcosa su cui valesse la pena scrivere. E quasi sempre si trattava di nonni, di scuola, di bambini, di vita ordinaria che diventava straordinaria ai tuoi occhi che si innamoravano di ogni gesto affettuoso.
Spesso scherzavi, “vuoi scrivere su di me?”. Finché non è arrivato quel giorno in cui scrivere su di te è doveroso, ma anche molto triste.

Ciao, Marisa, ci vediamo su

Perdonami, Marisa. Se tu fossi qui in questo momento, correresti a nasconderti. Ma non sei qui, non solo almeno. Oggi sei ovunque, anche in quei posti in cui esserci è un privilegio, nel cuore di chi hai sempre amato e che ha sempre amato te. Lì lo spazio e il tempo non esistono ed è la consolazione di questa incredibile eternità che ci spinge a pensare al tuo sorriso e non alla sofferenza a cui, tenace e ottimista come sei sempre stata, hai dovuto dire il tuo “eccomi”.

L’innocenza che si fa eterna

Si è fermata. L’ha resa immobile in un incredibile “per sempre” ciò che invece per te, in te, con te ha stravolto tutto. La morte ha bloccato la tua innocenza a questo istante, piccolo Gabriele, facendo della tua brevissima vita un’onda schiumosa, di quelle che arrivano a riva spinte dalla corrente, dando l’impressione di doversi caricare di chissà quale forza e che alla fine cancellano con delicatezza le orme di qualcuno per poi tornarsene indietro, sparire nel blu infinito.

Tu, centravanti discreto

Scusa se ti disturbo, Bruno. L'ho fatto tante volte in passato, quando c'erano comunicati stampa che tardavano a uscire e avevo bisogno di informazioni sul vostro ultimo arresto o sulla vostra ultima operazione. Stavolta però ti disturbo perché devo scrivere di te e vorrei assicurarmi che la tua incredibile discrezione non abbia nulla in contrario a essere minata dalle mie parole.

Il ricordo di monsignor Paolo Ricciardi

Mons. Paolo Ricciardi non è più tra i suoi concittadini che lo amavano e lo onoravano come il loro oracolo, che chiudeva il ciclo degli ecclesiastici nativi di Otranto.

La scomparsa di Piero Manni

“Il vuoto che lasci è tremendo, ma ci hai insegnato così tanto, e sei in ogni nostro libro - quelli fatti, quelli immaginati e mai realizzati, quelli che hai scritto e tradotto e curato, e in quelli che hai inventato negli ultimi giorni e su cui hai scocciato fino all’ultimo perché ci lavorassimo! - che ti ritroveremo per sempre dappertutto”. Con queste righe dense di affetto e di memoria la Manni Editori dà la notizia della scomparsa di Piero Manni, uno dei suoi cofondatori nel 1984 (l’altra è Anna Grazia D’Oria, sua moglie e compagna da una vita).