Monsignor Donato Negro ha presentato le dimissioni da Arcivescovo di Otranto

Monsignor Donato Negro ha presentato le dimissioni da Arcivescovo di Otranto

Monsignor Donato Negro si è dimesso dall'incarico di Arcivescovo di Otranto. A commentare la notizia è don Luca Matteo, Vicario Parrocchiale presso la Parrocchia “San Nicola Vescovo” di Corigliano d’Otranto. "Auguri Eccellenza Donato per il 75° compleanno -scrive don Luca. Oggi (il 3 gennaio 2023, ndr) il Vescovo della Diocesi di Otranto, Mons. Donato Negro, compie 75 anni ed è chiamato a presentare a Papa Francesco la rinuncia all’ufficio pastorale della diocesi, secondo quanto contemplato dal can. 401 del Codice di Diritto Canonico. Il 12 febbraio 2018 Papa Francesco, con la Lettera Apostolica in forma di “Motu Proprio”, “Imparare a congedarsi”, ha regolamentato ulteriormente la rinuncia, a motivo dell’età, dei titolari di alcuni uffici. Pertanto, secondo quanto contemplato dall’Art. 2 del “Motu Proprio”, “compiuti i settantacinque anni, i Capi Dicastero della Curia Romana non Cardinali, i Prelati Superiori della Curia Romana e i Vescovi che svolgono altri uffici alle dipendenze della Santa Sede, non cessano ipso facto dal loro ufficio, ma devono presentare la rinuncia al Sommo Pontefice”, e a seguire all’Art. 5: “Una volta presentata la rinuncia, l’ufficio di cui agli articoli 1-3 è considerato prorogato fino a quando non sia comunicata all’interessato l’accettazione della rinuncia o la proroga, per un tempo determinato o indeterminato, contrariamente a quanto in termini generali stabiliscono i canoni 189 § 3 CIC e 970 § 1 CCEO”. La rinuncia, scrive il papa, «deve essere considerata parte integrante del servizio stesso, in quanto richiede una nuova forma di disponibilità». Per questo bisogna prepararsi a questo passaggio «spogliandosi dei desideri di potere e della pretesa di essere indispensabile…». Chi invece viene confermato dopo i 75 anni per qualche tempo, non deve considerarlo «un privilegio, o un trionfo personale, o un favore dovuto a presunti obblighi derivati dall’amicizia o dalla vicinanza, né come gratitudine per l’efficacia dei servizi forniti. Ogni eventuale proroga si può comprendere solo per taluni motivi sempre legati al bene comune ecclesiale. Questa decisione pontificia non è un atto automatico, ma un atto di governo; di conseguenza implica la virtù della prudenza che aiuterà, attraverso un adeguato discernimento, a prendere la decisione appropriata». Mentre il vescovo Donato innalza il “Nunc dimittis” come il vecchio Simeone, lo ringraziamo per aver guidato per ben 22 anni la nostra diocesi a partire dal lontano 24 giugno 2000, data di inizio del suo ministero pastorale nell’Arcidiocesi idruntina, augurandogli vita e salute; e preghiamo per il nuovo vescovo che il Santo Padre, al termine del mandato del vescovo Donato, sceglierà nella guida della diocesi di Otranto perché possa accompagnare i presbiteri e i laici con ascolto paterno e amorevole diventando per tutti noi guida sicura".
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