"L'hai comprato il sale grosso?"

La storia del Cavallino Bianco come nessuno l'ha mai raccontata

"L'hai comprato il sale grosso?"

"L'hai comprato il sale grosso?". Era una delle tante domande che si facevano gli organizzatori nelle frenetiche ore precedenti la tanto attesa serata del Veglione della Stampa, tra carte e blocchetti di biglietti d'ingresso, locandine e inviti, elenchi delle autorità che sarebbero intervenute, la coccarda che distingueva il Comitato Organizzatore, da appuntare al bavero dello smoking... Diavolo, siamo al Cavallino Bianco, bisogna fare bella figura.
Lo smoking...già...Allora si usava; oggi se parli di smoking a un giovane ti risponde: " Si si, tranquillo, non sto fumando...." Bei tempi... E che c'entra il sale grosso, direte voi? Ve lo dico dopo. Parliamo invece di un gruppo di amici che in pieno boom economico decidono di dare una mossa a una città dormiente, ancorata a vecchie mentalità e pregiudizi, che solo da poco cominciava ad intravedere barlumi di giorni migliori. Questi amici decidono così di organizzare un evento nuovo, un Veglione di Carnevale incentrato su artisti famosi, su attrazioni altisonanti, con i nomi " della Televisione ". E già, perchè negli anni precedenti i veglioni danzanti c'erano, ma ruotavano intorno alla classica orchestrina, a qualche coriandolo e stella filante e....alla voglia di divertirsi. E basta. La gente comincia a guardare la TV, il grande cantante sembra un mito irraggiungibile, e quindi quegli amici decidono che è arrivato il momento di " portare " anche a Galatina l'artista famoso. E che c'entra il sale grosso? Ve lo dico dopo. " Ragazzi, abbiamo a disposizione Il Cavallino Bianco, non possiamo ingaggiare un pinco pallo qualsiasi ". Si inizia così con nomi di levatura nazionale: 1956 Lelio Luttazzi e la sua orchestra 1957 Pippo Barzizza e orchestra Nel 1958 si comincia a guardare al nome internazionale: Peter Van Wood e la sua magica chitarra; 1959 Don Marino Barreto Jr. Ma sono orchestre prettamente da ballo, la gente vuole il personaggio che si vede in TV, quello " famoso famoso " che vende i dischi... Piccoli sacrifici economici e nel 1960 si scrittura il nome grosso: al Cavallino Bianco arriva Peppino Di Capri, quello di " Let's twist again ", " Nessuno al mondo "," Voce 'e notte ". Nel 1961 Germana Caroli, Mario Pezzotta e Giovanni Fenati con le loro orchestre. Nel 1962 ancora Peppino di Capri, e ancora lui anche nel 1963, questa volta insieme con i Brutos, gruppo comico-demenziale, famoso in quegli anni. Nel 1964 si comincia a " fare sul serio ": Mina ( si, proprio lei ), Alighiero Noschese ed Henry Wright: in sala non c'è posto nemmeno per uno spillo. Il Cavallino Bianco, da fenomeno salentino, diventa realtà regionale: numerose sono le comitive che prenotano da tutta la Puglia. Addirittura, per dare un tocco ancora più professionale, si ingaggiano le maschere del Teatro Petruzzelli di Bari. E il Cavallino Bianco di Galatina decolla. Il nome del teatro diventa sinonimo di qualità ed eleganza. 1965 Bruno Martino, il re dei night, e anche Rita Pavone. L'anno dopo addirittura la grande Ornella Vanoni e ancora Peppino di Capri ( ogni volta che lo si contattava per invitarlo, appena sentiva il nome di Galatina, firmava il contratto ad occhi chiusi). Nel 1967 il Veglione non viene organizzato a causa di incomprensioni con qualche autorità, ma nel 1968 si fanno ancora le cose in grande: I Camaleonti, complesso del momento, e Dalida, fresca vincitrice di Canzonissima. Il 1969 vede l'ingaggio di due vedettes internazionali: la bellissima Sylvie Vartan e Rocky Roberts, ( quello di Stasera mi butto " ) E il sale grosso? Abbiate un po' di pazienza.... Nel 1970 esplode in Italia Massimo Ranieri e quegli amici non se lo fanno scappare: ingaggiano lui e poi anche Mal dei Primitives e anche Wess degli Airedales. 1971: si decide il salto di qualità ancora più grande: si scrittura un stella dell'Olimpia di Parigi: Johnny Halliday, marito di Sylvie Vartan, e con lui ancora Wess. Si spediscono migliaia di inviti, centinaia di manifesti e locandine inondano le tre provincie salentine. Diamine, il Cavallino Bianco deve sembrare l'Olimpia. 15 giorni prima della data fatidica arriva sugli organizzatori una doccia gelata: telegramma da Parigi: " Il signor Johnny Halliday non potrà essere a Galatina per motivi di salute ". Scoramento generale, anni dopo processo civile contro l'artista ( che non era per niente malato ) e pagamento della penale da parte sua. E' troppo tardi per scritturare un nome famoso e il povero Wess viene pregato di suonare per tutta la serata. Il 1972 vede il Cavallino Bianco ospitare altri tre pezzi da novanta: Minnie Minoprio, Demis Roussos e il complesso che avrebbe segnato i seguenti 50 anni della musica italiana: i Pooh. Ma i tempi, ancora una volta, si stanno evolvendo. Il 1973 vede il crepuscolo del Veglione della Stampa: si scritturano Massimo Ranieri e i Delirium, ma il fenomeno " Veglione " non fa più presa sul pubblico, son cominciati gli anni '70, gli anni dei cambiamenti epocali, cominciano ad aprirsi le prime discoteche, la gente balla e si diverte sempre più spesso, senza aspettare il Carnevale; si decide, quindi, che è arrivato il momento di dire basta. Il Cavallino Bianco ospita ancora feste e veglioni, ma son tutte manifestazioni in tono minore, senza il grosso nome che monopolizzi l'interesse generale. Finisce per sempre il Veglione della Stampa. A questo punto mi richiederete cosa c'entra il sale grosso: ora ve lo spiego. Dovete sapere che in quegli anni nei teatri e nei cinema ancora si poteva fumare e nella sala del Cavallino Bianco, a un certo punto della serata, tra il fumo delle sigarette e la polvere che veniva sollevata dal continuo scalpiccìo, sembrava di essere in Val Padana in una sera d'inverno. Un piccolo rimedio consisteva nello spargere per terra un bel po' di chili di sale grosso: in questo modo si limitava, quanto meno, il polverone. Ecco perchè, con esemplare professionalità, prima della serata, squadre di volenterosi spargevano sale grosso per terra.....E si aggiungeva così un po' di sapore al divertimento.... Stiamo parlando degli anni d'oro del Cavallino Bianco...