Domenica 12 Maggio 2024, alle ore 19, presso la Sala “C. Contaldo” del Palazzo della Cultura a Galatina, è stata inaugurata la mostra “Forme e cromatismi: emozioni dipinte”, esposizione delle opere della pittrice galatinese Roberta Lisi a cura dell’Associazione di promozione sociale Giovani Realtà. L’artista, partecipando alla collettiva “Un tocco Sacro” proposta da GioRè nel periodo natalizio, con la sua opera “La madre ed il figlio” ha ottenuto il numero più alto di preferenze espresse dai visitatori della mostra aggiudicandosi così la possibilità di realizzare una personale. Roberta Lisi disegna dipinge per necessità intima. L’arte è per lei una manifestazione “naturale” del suo essere, nel senso che è contemporaneamente espressione e nutrimento della sua energia vitale. Quasi completamente autodidatta ha ricercato attraverso forme e colori un percorso per arrivare a sé stessa, una strada, come la vita, ancora da esplorare. La mostra testimonia solo un piccolo tratto di questa ricerca cominciata da bambina a casa tra fogli e matite, proseguita poi sui banchi di scuola, faticosamente rivendicata in ogni “spazio libero” della sua vita da adulta e diventata, infine e consapevolmente, il suo insopprimibile spazio di libertà. Su carta, stoffa, legno, gesso, ha sperimentato tecniche diverse. I temi e i soggetti delle opere esposte nella mostra rimandano sempre alla sfera privata: è il sentimento dell’assenza e la nostalgia della nonna paterna, così amata e sempre presente anche dopo la sua stessa morte; è la tenerezza e la cura dell’amore materno in una natività tutta terrena che coglie il legame indissolubile tra madre e figlio; sono gli angoli di Mediterraneo dal respiro ampio e silente che fermano sulla tela non una veduta reale ma l’aspirazione profonda ad una condizione esistenziale ardentemente desiderata. Una parte cospicua della mostra è rappresentata da ritratti: il figlio Lorenzo di cui cattura lo sguardo brillante e il sorriso monello; il nipote sorpreso e incantato davanti ad una tartarughina che nel quadro non c’è ma che la famiglia ricorda; l’amore maturo di una coppia di zii che si fanno genitori per nipoti già grandi. Alcuni sono ritratti dei figli di amici, tutti insieme tasselli dell’immagine di un’infanzia dolce, protetta, allegra, sbarazzina, sorprendente, colorata e luminosa, una stagione irripetibile della vita che ha quasi come controcanto, all’altra estremità, la fatica, la crocchia bianca e il vestito nero della nonna che attinge l’acqua e che, nel ripiegarsi su sé stessa, lascia immaginare prossima la conclusione di un cerchio perennemente pronto a ripartire con una nuova vita. Compagni di strada, fonte di bellezza, gratitudine e amore incondizionato sono per Roberta Lisi i suoi animali, cani e gatti che entrano a pieno titolo nella cerchia degli affetti più cari e meritano, sulla carta come nella vita, la stessa cura, la stesa attenzione dei ritratti: così prendono luce e forma gli occhi grandi di Milkino e il mantello morbido di Leo, e i tanti altri realizzati per chi, come lei, sente di appartenere ad una nobile famiglia “diversamente allargata”. Due acrilici, Scorcio del centro storico e Pale di fichi d’India raccontano due momenti diversi della sua ricerca, una sorta di divertissement: il primo evidenzia una maniera “fotografica”, quasi realistica di rendere un paesaggio familiare, il secondo una tendenza più recente a reinterpretare in modo personale forme e colori che sarebbero altrimenti stereotipie di un certo Salento alla moda. Particolarmente schiva quando si tratta di sé e del suo talento, Roberta Lisi evita accuratamente di esporsi: proprio per questo chi la conosce tende a considerare Il cesto di frutta come l’opera più prossima ad un suo inconsapevole autoritratto. I modelli della tradizione classica, così ammirati e inarrivabili, vengono ripresi con un sentimento nuovo: non più il tempo che corrode e annuncia la caducità del tutto, ma piuttosto una pienezza di vita che si manifesta nelle forme turgide e nei colori freschi di frutti generosamente offerti, una festa di colori e di forme che quasi ne fanno sentire il gusto e il profumo, la bellezza di uno stare insieme, uniti, contro uno sfondo scuro che materializza e contemporaneamente nasconde tutto quello che bello non è. Lo stesso contrasto e la stessa generosità nel darsi che sono la cifra distintiva di questa nostra Artista.
La mostra rimarrà aperta al pubblico dal 12 al 22 Maggio con ingresso libero dalle ore 20 alle ore 21.30. Chiusa il giovedì.
L’evento è realizzato all’interno del progetto “Open Art” vincitore del bando LUOGHI COMUNI - Iniziativa promossa dalla Regione Puglia ed ARTI, finanziata con risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020 e sul Fondo Nazionale Politiche Giovanili.