Finisce in carcere una coppia di presunti truffatori di anziani

Sei colpi in tre giorni. Praticamente due al giorno. Perché il loro lavoro era quello di "scammare", secondo il gergo dei truffatori. Svuotare case di anziani soli e indifesi, puntando sempre sullo stesso copione, spacciarsi sempre per Carabinieri.
Ma alla fine, ad arrestare due probabili autori di truffe, originari della Campania, sono stati proprio i Carabinieri, quelli veri.
I due, un uomo di 48 anni, già noto alle Forze dell’ordine per attività simili, ed una donna di 38 anni, dell’hinterland di Napoli, sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Tricase, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce che ha valutato ed accolto le esigenze cautelari prospettategli dagli inquirenti, con l'accusa di presunta estorsione aggravata in concorso e sostituzione di persona.
Il provvedimento è scaturito da una tempestiva e meticolosa attività di indagine posta in essere dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Tricase per contrastare il fenomeno delle truffe agli anziani. Le risultanze investigative, ampiamente condivise dalla Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, hanno consentito di raccogliere elementi indiziari a carico dei presunti autori accusati di estorsione per le gravi minacce lanciate ai danni di ciascuna vittima.
La coppia è sospettata di aver messo a segno sei raid tra il 29 ed il 31 agosto 2023. Dopo aver ricevuto numerose denunce di truffe e furti, gli investigatori hanno iniziato a cercare elementi utili per verificare se ci fossero punti in comune tra le varie vicende. La loro attenzione è caduta proprio su un 48enne campano. L’indagine è stata condotta con i classici metodi dei servizi di appostamento e pedinamenti, ma anche con l'esame delle riprese delle videocamere di sorveglianza poste nel centro abitato.
I Carabinieri sono arrivati anche alla presunta complice e, pian piano, hanno stretto il cerchio intorno ai due, riuscendo a ricostruire nel dettaglio il loro probabile modus operandi.
In particolare, l’uomo avrebbe contattato telefonicamente la possibile vittima, tutte persone anziane ultra 80enni, qualificandosi come Carabiniere. Una delle povere vittime era ultra90 enne. L’uomo si sarebbe avvalso del noto stratagemma di riferire falsamente che il nipote avrebbe causato un grave incidente stradale, che sarebbe stato arrestato e la avvertiva che, di lì a breve, sarebbe passato il difensore del congiunto per il ritiro della somma occorrente alla sua scarcerazione. Probabilmente, presentandosi presso l’abitazione della vecchietta e qualificandosi come presunto avvocato del nipote, il 48enne si sarebbe fatto consegnare la somma di circa 1000,00 € e vari monili d’oro, rassicurando l’anziana circa l’imminente scarcerazione del parente. Subito dopo, sarebbe scappato a bordo di un’autovettura, con la quale sarebbe giunto insieme alla probabile complice, una donna di circa 38 anni, che rimaneva in attesa, a bordo del mezzo, fungendo verosimilmente da palo.
In una circostanza, l’uomo si sarebbe fatto consegnare l’ingente somma di 7.500,00 €, frutto di tanti sacrifici e che sarebbero serviti anche per le necessarie cure mediche della nonnina.
I due personaggi avrebbero agito in modo organizzato e mirato, selezionando le loro vittime tra donne anziane, sole ed indifese. Probabilmente, si fingevano Carabinieri per carpire la fiducia delle persone e poi svuotarne le case. Tale modus operandi è comune tra i presunti truffatori che sfruttano la credibilità dell’Arma dei Carabinieri per commettere i loro crimini.