Nelle "Norme sulla concessione dell'indulgenza durante il Giubileo ordinario dell'anno 2025 indetto da Sua Santità Papa Francesco", emanate il 13 maggio 2024, la Penitenzieria Apostolica stabilisce che l'indulgenza plenaria potrà essere lucrata anche presso "(..) qualsiasi Basilica minore, chiesa cattedrale, chiesa concattedrale, santuario mariano (...)".
La stessa norma è ripresa da padre Francesco Neri, arcivescovo di Otranto, nel suo decreto dell'1 novembre 2024: "Inoltre, costituiranno luoghi sacri per le pie visite tutti i santuari mariani dell’Arcidiocesi".
Galatina, dunque, sarà una città privilegiata perché avrà due luoghi giubilari: la Basilica minore di Santa Caterina d'Alessandria e il Santuario Mariano della Madonna della Luce.
L'indulgenza sarà ottenibile dal 29 dicembre 2024 (a partire dalle ore 17 si terranno ad Otranto le celebrazioni per l'apertura del Giubileo diocesano) fino al 28 dicembre 2025.
I galatinesi sono molto devoti alla Vergine con questo titolo. In particolare le gestanti si affidano alla Madre di Gesù affinché le aiuti a portare felicemente a termine la gravidanza.
Secondo la tradizione, scrive Luigi Manni in un suo prezioso libro sul Santuario galatinese, ad incrementare il culto fu monsignor Gabriele Adarzo de Santander, arcivescovo di Otranto: "(...) mentre una sera tornava da Galatone a Galatina, venne colto da un forte temporale. Si trattò probabilmente di un nubifragio di inusitata violenza, con pioggia e turbini di vento, in cui l'Arcivescovo, perso nel buio più fitto delle tenebre, quando temeva di essere travolto da quel diluvio incessante, invocò l'aiuto della Vergine. Prodigiosamente una Luce di grande splendore gli indicò la strada da seguire, illuminando il cielo di Galatina e la piccola cappella della Madonna della Luce, già esistente sull'antica via, alla cui esistenza l'Arcivescovo attribuì la salvezza. Riconoscente e, a ricordo dell'evento volle costruire una nuova chiesa, conservando lo stesso titolo della precedente cappella e l'icona miracolosa della Madonna della Luce".
Nei secoli la chiesa ha subito vari rimaneggiamenti e restauri. Nel 1933, su progetto di Antonio Baldari, venne completato l'attuale prospetto in stile neoromanico.
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