“Un percorso nella cultura di Trieste città di frontiera”. Comincia Luca Mendrino con “L’Italia deve intervenire! Scipio Slataper dall’irredentismo culturale all’interventismo irredentista.”

Organizza l'Università Popolare venerdì 19 gennaio 2024 alle ore 18:00, nella Sala conferenze dell’ex Palazzo De Maria, in Corte Taddeo a Galatina

Oggi venerdì 19 gennaio 2024 alle ore 18:00, nella Sala conferenze dell’ex Palazzo De Maria, in Corte Taddeo, la programmazione dell’Università Popolare “Aldo Vallone” prevede la conferenza del prof. Luca Mendrino dell’Università del Salento dal titolo: “L’Italia deve intervenire! Scipio Slataper dall’irredentismo culturale all’interventismo irredentista.” E’ il primo di tre incontri del Corso “Un percorso nella cultura di Trieste città di frontiera” che è stato ideato con la supervisione scientifica della prof.ssa Beatrice Stasi.
L’evento sarà introdotto dalla consigliera prof.ssa Daniela Vantaggiato. Ad aprire pertanto il trittico, sarà la figura dell’irredentista Scipio Slapater, scelto come testimonial del movimento italiano tendente a riunire allo stato unitario, come sviluppo del Risorgimento, i territori geograficamente o per storia, lingua, cultura appartenenti all’Italia, ma rimasti soggetti all’Austria dopo la terza guerra d’indipendenza. Scipio Slataper (Trieste, 14 luglio 1888 – Monte Calvario, 3 dicembre 1915) è stato uno scrittore e militare italiano, irredentista, fra i più noti nella storia letteraria di Trieste. Entrato in contatto negli anni universitari con i giovani letterati italiani che ruotavano attorno alla rivista La Voce, fondata da Giuseppe Prezzolini, vi collaborò assiduamente, pubblicando numerosi articoli. E le Lettere triestine sono una serie di articoli pubblicati su La Voce nel 1909. Il mio Carso, pubblicato nella Libreria della Voce nel 1912, è la sua opera più importante, l’unico romanzo della sua breve carriera, interrotta prematuramente dalla guerra. È un’autobiografia spirituale di tono accesamente lirico, che attesta il cammino compiuto dallo scrittore dall’esaltazione dell’io alla crisi provocata in lui dal dolore per il suicidio dell’amata Anna Pulitzer, che lo spinge a intuire la necessità di una legge morale più profonda per la sua vita. Luca Mendrino ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in “Lingue, letterature e culture moderne e classiche” presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Salento, dopo aver conseguito la laurea triennale in lettere, la laurea magistrale in lettere moderne e l’abilitazione all’insegnamento. Per lo stesso dipartimento è cultore della materia per l’insegnamento di Letteratura italiana dall’anno accademico 2015-2016 e per quello di Critica letteraria e Letterature Comparate e Narratologia dal 2021-2022. Vincitore nel 2013 della borsa di studio post-laurea Massimo Bontempelli messa in palio dall’Accademia Nazionale dei Lincei, si è occupato prevalentemente di ricezione dell’antico nel Settecento, dell’Arcadia e della produzione saggistica sveviana. È autore di numerosi articoli scientifici oltre che di molteplici recensioni e schede bibliografiche, ed ha partecipato come relatore a convegni ed eventi culturali.