A trent'anni dalla scomparsa di Beniamino De Maria

Una cerimonia a Palazzo Orsini venerdì 8 marzo 2024 alle ore 16:30. In Chiesa Madre una messa alle ore 18:30. Il ricordo del deputato alla Costituente scritto dal compianto Pietro Congedo

Una rara immagine di Beniamino De Maria

A trent'anni dalla scomparsa, avvenuta l'8 marzo 1994, la Città di Galatina ricorderà la figura di Beniamino De Maria. La cerimonia si terrà, alle ore 16:30 di venerdì 8 marzo 2024, nella Sala del Sindaco a Palazzo Orsini. Saranno presenti il senatore Giorgio De Giuseppe, Giuseppe De Maria, nipote di Beniamino, Fabio Vergine, sindaco di Galatina.
Alle ore 18:30 in Chiesa Madre, il parroco don Lucio Greco celebrerà una messa in ricordo e suffragio.
"Nelle prime elezioni politiche del dopoguerra, che si svolsero nel 1946 per eleggere i Deputati all’Assemblea Costituente -scriveva il 21 maggio 2014 su galatina.it il compianto Pietro Congedo-  i galatinesi ebbero la grande soddisfazione di vedere eletti Beniamino De Maria e Luigi Vallone: in tal modo Galatina con due figli fra i Padri Costituenti veniva a collocarsi nel ristretto gruppo di città che potevano vantare tanto onore.
Una situazione analoga si verificò nel 1948, quando nelle elezioni del 18 aprile De Maria e Vallone furono eletti entrambi a far parte delle Camera dei Deputati. Altri tempi! A Beniamino De Maria, morto l’ 8 marzo 1994, solo da qualche anno in Contrada “Notato Iaco”, zona agricola ad ovest di Galatina, ben distante dall’abitato, è stata intitolata una strada , e contemporaneamente due brevi traverse di questa al deputato Luigi Vallone e Mario Finizzi, quest’ultimo Senatore della Repubblica e poi anche Sindaco della città.
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Beniamino De Maria nacque a Galatina il 7 agosto 1911 e fu il primo dei quattro figli di Ippolito e Consiglia Bardicchia, lui censore del Convitto “P. Colonna”, lei insegnante nelle Scuole Elementari, entrambi animati da profonda religiosità, che seppero trasmettere ai propri figli. Egli trascorse serenamente gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza e, completati gli studi nel Liceo-Ginnasio “P. Colonna”, andò a Padova, dove, ospitato in un pensionato religioso per studenti, frequentò l’Università per laurearsi in Scienze Naturali.
Nel 1931 da iscritto alla F.U.C.I. (Federazione Universitari Cattolici Italiani) si trovò a fare i conti con la decisione presa da Mussolini di chiudere i Circoli di Azione Cattolica e nel corso delle conseguenti proteste degli universitari cattolici si dimostrò sempre sereno e riflessivo e, quindi , capace di moderare gli ardimenti dei colleghi più emotivi. Per questo nel 1934 fu eletto presidente della F.U.C.I. di Padova.
Nel 1935 si laureò brillantemente in Scienze Naturali e si trasferì nell’Università di Bologna per studiare Medicina. Conseguita nel 1937 la laurea, tornò a Galatina.
Intanto il padre Ippolito, che del Convitto “Colonna” era diventato sia rettore che tesoriere e responsabile della vittitazione, moriva il 14 marzo 1938.
Il Nostro dopo circa un mese, per le insistenze del presidente dell’Istituto, accettò fino al 31 dicembre 1938 i tre incarichi già rivestiti dal proprio genitore. Tuttavia con delibera della Commissione Amministrativa del 1° ottobre 1938 egli fu sollevato dall’incarico di responsabile della vittitazione, mentre per effetto di varie conferme fu rettore addirittura fino al 31 dicembre 1939, quando si dimise, conservando però la responsabilità di tesoriere fino all’ottobre del 1940. Intanto egli esercitava la professione medica, visitando a domicilio gli ammalati nella tardissima sera, mentre al mattino insegnava (sin dal 1939) Scienze nel Liceo “P. Colonna”.
Durante la seconda guerra mondiale anche il dott. Beniamino De Maria indossò dal 1941 l’uniforme di ufficiale medico e come tale prestò servizio prima a Bari poi a Porto Cesareo in una postazione costiera, dove lo colse l’armistizio dell’ 8 settembre 1943. Ma solo nel 1945 ottenne il congedo e potè tornare al suo lavoro di medico e di professore, senza avere ambizioni politiche sebbene fosse simpatizzante della Democrazia Cristiana, erede del Partito Popolare. Si deve alle insistenti pressioni dell’Arcivescovo, mons. Sebastiano Cuccarollo, e soprattutto a quelle del Parroco, don Salvatore Podo, l’accettazione da parte del Nostro della candidatura alle elezioni per il Consiglio Comunale (31 marzo ’46) e per l’Assemblea Costituente (2 giugno ’46).
Beniamino De Maria, dotato di un’oratoria asciutta e priva di atteggiamenti plateali, ebbe così modo d’imporsi subito come astro nascente della Democrazia Cristiana e alfiere della lotta contro la sinistra socialcomunista, alla quale la D.C. cercava di ridurre il consenso dei ceti popolari.
Nelle suddette elezioni amministrative la lista civica di destra, capeggiata da Luigi Vallone, ottenne 6.298 voti, mentre la lista D.C. ne ebbe 2.507. Divenne quindi sindaco Luigi Vallone. Nelle elezioni per l’Assemblea Costituente De Maria con 18.279 voti superò invece Vallone, anche lui eletto. Questa situazione si ripeté in maniera più netta nelle votazioni per l’elezione della prima Camera dei Deputati (18 aprile 1948), quando il Nostro ebbe 48.525 voti. Prima del 1956 la prevalenza nelle elezioni amministrative delle liste capeggiate o sostenute da L. Vallone fu costante, ma questi non era stato rieletto deputato nel 1953. De Maria invece, oltre ad essere rieletto con 47.159 preferenze, nella II legislatura fece parte del 1° Governo Fanfani in qualità di Commissario Aggiunto per l’Igiene e la Sanità, incarico rivestito ininterrottamente fino al 19 maggio 1957, cioè sia col Governo Scelba che con il 1° Governo Segni.
Nelle prime elezioni amministrative col metodo proporzionale (1956) i 30 seggi del Consiglio Comunale galatinese furono così attribuiti : 9 alla lista civica capeggiata da L. Vallone, altri 9 alla lista D.C. , 8 ad una lista socialcomunista, 3 alla lista del M.S.I. ed 1 alla lista del P.S.D.I. . Poiché solo l’unico consigliere del P.S.D.I.era disposto ad allearsi con i nove consiglieri valloniani, si pervenne alla formazione di una Giunta Municipale minoritaria, costituita da democristiani, che però aveva l’appoggio esterno sia dei consiglieri di sinistra che di quelli del M.S.I. . Sindaco divenne il colonnello Pietro Gaballo, eletto insieme alla Giunta il 1° luglio 1956. Tutto questo ebbe una grande risonanza a livello nazionale ed espose a gravi conseguenze politiche la D.C. locale ed in particolare l’onorevole De Maria, il quale in sede parlamentare aderiva da sempre al gruppo politico di cui facevano parte Dossetti, Fanfani, Moro, Scalfaro e Zaccagnini. Perciò il sindaco Gaballo e la giunta Municipale dopo appena nove mesi si dimisero, ufficialmente per la mancata approvazione da parte del Consiglio del bilancio preventivo 1957. Tali dimissioni non comportarono comunque alcuna conseguenza negativa per il Comitato dell’E.C.A. (Ente Comunale Assistenza), costituito da 4 consiglieri democristiani, 4 socialcomunisti e uno missino, che si era insediato il 3 gennaio 1957 ed aveva eletto proprio presidente la sig.na Palmina De Maria. Finalmente così tutti i finanziamenti destinati a Galatina per opere assistenziali (ivi comprese le sanitarie) ottenuti da B. De Maria, in quanto Deputato nonché membro del Governo della Repubblica, non sarebbero stati amministrati da persone a lui da sempre politicamente avverse.
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Il Nostro, rieletto nel 1958 con 45.619 voti, fu prima presidente della Commissione Igiene e Sanità della Camera, poi dal 15 febbraio 1959 al 25 marzo 1960 fece parte del 2° Governo Segni e concluse la III legislatura essendo di nuovo presidente della Commissione Igiene e Sanità. Col suo consiglio e sostegno il C.d.A. dell’E.C.A. il 19 aprile 1961, ritenendo che il nuovo edificio dovesse disporre de almeno 223 posti letto (e non più di soli 69), perché ormai il Nosocomio esistente era passato dalla II alla III categoria, ne approvò un nuovo progetto generale, che comportava una maggiorazione di spesa di £ 62.000.000, al fine di raggiungere l’importo di £ 200.000.000 fissato dalla legge 589/ 1949 per Comuni con meno di 30.000 abitanti. Tuttavia le notevoli ulteriori spese per il completamento del nuovo edificio dell’Ospedale fu possibile imputarle su uno stanziamento di altri 200 milioni di lire, che De Maria riuscì ad ottenere nel 1964 dalla Cassa per il Mezzogiorno. Quest’ultima il 9 luglio 1965 stanziò una ulteriore notevole somma per l’attrezzatura ospedaliera. L’inaugurazione dell’Ospedale “S. Caterina Novella” ebbe luogo il 10 giugno 1966 con l’intervento del Presidente del Consiglio, On. Aldo Moro.
Beniamino De Maria, rieletto nel 1963 con 44.008 preferenze, ottenne cinque anni dopo nelle elezioni politiche del 1968 ben 54.194 voti ( effetto O…come ospedale?) , e sia nella IV che nella V legislatura fu di nuovo Presidente della Commissione Igiene e Sanità della Camera dei Deputati. Si candidò anche alle elezioni del 1972 e fu eletto per la settima volta con 57.236 preferenze.
Successivamente il Nostro fu Sindaco di Galatina dal 1978 al 1989. (...)"