Lunedì 4 settembre, alle ore 23:25, andrà in onda su RAI 1 la ventiseiesima edizione de La Notte della Taranta, il Concertone che celebra la pizzica e la Cultura popolare del Salento. Una Notte dedicata alla donne e in difesa delle donne con il messaggio forte lanciato da Tananai: Adesso basta, nessun’altra.
Il Concertone che ha registrato un record di presenze in piazza, 200 mila giunti da ogni parte del mondo, diventa un programma televisivo per la regia di Stefano Mignucci, realizzato con il sostegno di Regione Puglia e Puglia Promozione.
Lo spettacolo condotto da Fiorella Mannoia è stato ripreso da 11 telecamere con le riprese speciali del drone che restituiscono al pubblico l’immagine della piazza colorata da migliaia di tamburelli.
Ad aprire la serata sarà Fiorella Mannoia con l’intensa “Un giorno di venerdì” dedicata a Luigi Chiriatti. Sullo sfondo uno scenario lunare disegnato da Claudia Andrioli e Carolina Stamerra Grassi che apre la ricca sequenza di immagini ideate per proiettare simboli e bellezza di Puglia. A partire dal mare. Le onde, i fari e le barche guidate dalle luci scelte da Marco Lucarelli, ci immergono nel canto di Arisa “Lu ruciu de lu mare”, primo brano in scaletta che termina con l’incanto dei versi di La Notte.
La magistrale e applaudita interpretazione della cantante potentina accende i riflettori sull’Orchestra Popolare Notte della Taranta e sul Corpo di Ballo della Taranta protagonisti di uno show strabiliante. Segue Ec Ec canto in arbëreshë interpretato da Salvatore Galeanda, impreziosito dal ritornello Menamenamò.
Il secondo ospite della serata, Tananai arriva sul palco intonando la celebre Tango per introdurre la potente “Ri Lo La La”, canto in grico che il giovane artista sceglie per lanciare un messaggio chiaro al pubblico contro la violenza sulle donne: Adesso basta, nessun’altra, scrive in rosso sulla camicia che indossa. Sullo sfondo fontane che sgorgano e zampilli d’acqua introducono la travolgente “Acqua de la funtana” cantata da Consuelo Alfieri impegnata in una coloratissima danza ideata dalla coreografa Francesca Romana Di Maio.
Il prezioso cameo di Fiorella Mannoia è Bocca di Rosa, omaggio a Fabrizio De Andrè introdotto dal canto popolare salentino “T’aggiu amatu comu na rosa”. Una cascata di fiori virtuali introduce “Lule Lule” il canto in arbëreshë interpretato da Brunori Sas. Tris di pizziche in sequenze scatenano il pubblico: Pizzica di San Marzano interpretata da Stefania Morciano, Pizzica di San Vito con tutte le voci dell’Orchestra Popolare e Pizzica di Aradeo che riporta sul palco Tananai in duetto con Antonio Amato.
È ancora Fiorella Mannoia a regalare la poetica struggente del brano “Madonna ti lu mare”. Atmosfera profonda che introduce una commovente interpretazione di “Santu Paulu de Galatina” affidata a Giancarlo Paglialunga e alle donne del corpo di ballo che portano in scena una moderna invocazione. I diritti delle donne sono manifesto cantato in Fimmene Fimmene interpretata da Fiorella Mannoia, Alessandra Caiulo, Enza Pagliara, Stefania Morciano e Consuelo Alfieri. Canto di nostalgia per Brunori Sas che sceglie ancora una volta una lingua minoritaria, il grico, per regalare al pubblico l’emozione di Aremu Rindineddha. Ancora le donne protagoniste con La Cardileddha cantata da Enza Pagliara e Ferma Zitella con Arisa. Il gran finale è Aria Caddhipulina con Antonio Amato e una Calinitta-Buona Notte che riporta tutti sul palco per i saluti finali.