Sono molto provati dal lungo viaggio che li ha portati sulle coste salentine a bordo di un veliero monoalbero di circa 14 metri, battente bandiera statunitense. Sono 57 in tutto, tra cui 43 uomini, 9 donne e 5 bambini di varie nazionalità (afgani, siriani, bengalesi). Li ha soccorsi nella mattinata di ieri la Guardia Costiera di Gallipoli nelle acque prospicienti la "montagna spaccata". Una chiamata al numero per le emergenze in mare - 1530 - ha segnalato la presenza a poca distanza dalla costa di una imbarcazione a vela con diverse persone a bordo. I militari hanno immediatamente attivato le procedure previste per il soccorso, inviando in zona motovedetta CP310, specializzata per il soccorso costiero e d'altura ad un elevato numero di persone, ed il battello pneumatico GC A91 ai quali si è successivamente aggiunto un mezzo navale reso disponibile dalla sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Gallipoli. Le condizioni del mare particolarmente proibitive ed in peggioramento hanno indotto i militari a rimorchiare l'imbarcazione in porto a Gallipoli dove è giunta nella tarda mattinata. Ad attendere i migranti c'erano il personale ed i mezzi del servizio 118 e le ambulanze della locale sezione di Protezione civile preventivamente allertati dai militari della Capitaneria.
Le operazioni di sbarco sono avvenute presso la darsena della Capitaneria di Porto con l'ausilio dei militari della Guardia di Finanza, della sezione navale della Polizia di Stato ed i Carabinieri della stazione di Gallipoli. Accertato il discreto stato di salute generale dei naufraghi, cinque dei quali hanno avuto bisogno di ulteriori verifiche sanitarie e pertanto sono stati trasferiti presso il locale nosocomio, in 52 sono stati ricoverati presso il centro "Don Tonino Bello" di Otranto per essere sottoposti ad identificazione oltre che agli accertamenti di rito a cura del personale del pool investigativo costituito in seno alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce.