Sergio Fusetti, l'amico Comune

Sottoscritto il patto di amicizia fra Galatina ed Assisi

“Con il presente Patto di Amicizia le Città di Galatina e di Assisi intendono consolidare le reciproche affinità storiche, artistiche, culturali, etiche e spirituali per istituire delle solide relazioni istituzionali finalizzate ad approfondire la conoscenza reciproca e a condividere i valori comuni, nonché a collaborare nella realizzazione di efficaci sinergie orientate allo sviluppo dei territori e delle relative comunità”.
Stefania Proietti, sindaco di Assisi, e Fabio Vergine, primo cittadino di Galatina, firmano con una certa emozione, in diretta tv, il documento che sancisce un rapporto fra due cittadine “con meno di trentamila abitanti” che vogliono crescere insieme.
Nella Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, che da oltre sei secoli è protagonista e testimone della vita galatinese, centinaia di persone assistono ed applaudono.
Ad aprire la cerimonia era stato il parroco fra’ Rocco Cagnazzo. Ai suoi cenni di saluto aveva fatto seguito un miniconvegno fra storici e studiosi di storia dell’arte che avevano fatto comprendere quale sia stata e sia l’importanza del tempio voluto da Raimondello Orsini e Maria d’Enghien.
Particolarmente apprezzata è stata poi la video ricostruzione in 3D, con moderne tecnologie digitali, offerta dall’ingegner Vincenzo Paglialunga.
Un saluto lo hanno portato anche alcuni rappresentanti istituzionali, fra cui Giorgio De Giuseppe, deputati, consiglieri regionali e provinciali alla presenza di alcuni sindaci dei paesi intorno a Galatina.
“Trent’anni fa -ha raccontato, sorprendendo la basilica, Carlo Colaiacovo, presidente Colacem-, Giovanni Fedele (omonimo cugino leccese del fondatore galatinese di Fedelcementi, ndr) mi portò in questa chiesa e mi fece capire che c’era un legame fra l’Umbria (Gubbio, Assisi) e Galatina convincendomi così ad acquistare un rudere che abbiamo poi trasformato in un moderno stabilimento”.
Il momento emotivamente più toccante è stato però il racconto di Sergio Fusetti, a cui è andato il premio Beniamino De Maria: “Ho cominciato qui, ma non volevo fare il restauratore, portando i secchi d’acqua alle prime restauratrici di questa basilica. Poi il destino (anzi il mio maestro Carlo) mi ha portato a Roma e da lì ad Assisi. In sostanza ho vissuto vent’anni a Galatina e quasi 50 ad Assisi”.
“Su questo palco è ora salito il cuore” -gli rende omaggio Antonio Antonaci. Gli scout donano a Sergio il fazzoletto con i colori del gruppo che attualmente ha sede nella Parrocchia di San Sebastiano e il maestro coglie l’occasione per ricordare che “negli scout ero un pezzo grosso e avevo raggiunto il livello provinciale”.
La piantumazione a tre mani (Proietti, Vergine, Fusetti) di un ulivo conclude a Palazzo Orsini una serata storica per la città di Galatina (14 ottobre 2023).
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