Sabato 13 agosto 2016, dalle 9 alle 14, si svolgerà, sul lungomare Matteotti a San Foca, sulla cosiddetta Rotonda (fronte Piazza del Popolo) un presidio No Tap organizzato dal Meetup di Melendugno e Borgagne e dai cinque stelle salentini e vedrà anche la partecipazione di alcuni portavoce pugliesi tra i quali anche quella del Capogruppo M5S al Consiglio Regionale Antonio Trevisi.
Gli ultimi aggiornamenti sulla realizzazione del gasdotto vedono le ruspe già all’opera in Grecia e in Albania. Sul litorale di San Foca, comune di Melendugno in provincia di Lecce, la prima mossa prevista è quella dello spostamento degli ulivi dall’area in cui arriverà il gasdotto: 231 in una prima fase, ulteriori 1.300 successivamente.
“Non c’è bisogno di sottolineare – dichiara Antonio Trevisi, il Capogruppo del M5S- l’effetto collaterale di un intervento di questo tipo, un una parte della nostra regione riconosciuta come un paradiso terrestre del paesaggio rurale e della macchia mediterranea. Ci sono diverse lacune importanti della società: non è stato ancora presentato un progetto esecutivo dell’intera opera; non è chiaro se il microtunnel è fattibile, considerato che potrebbe causare danni irreversibili sul fondale marino; la realizzazione del gasdotto è stato presentato artificiosamente come un terminale cieco; non c’è nessuna certezza sull’ottemperanza delle prescrizioni ambientali, la scelta dell’approdo da parte del CTVIA è stata viziata da errori cartografici, ecc. Scenderemo in piazza per un No secco ad un’opera imposta dall’alto senza il consenso delle comunità locali e in totale spregio alle volontà delle comunità del luogo che pur esprimendo dissenso ne è stata calpestata la volontà. Il Governo spinge per accelerare i tempi e, a più di tre mesi dalla scadenza di fine aprile, preme sulla Regione Puglia e sul Governatore Emiliano mentre la prescrizione A44, che fa riferimento al ripristino ambientale, blocca ancora i lavori preliminari. L’ok alla A44 deve arrivare dalla Regione Puglia, ente vigilante che considera la prescrizione è solo parzialmente ottemperata. Gli ostacoli c’erano e sono rimasti come anche il no del Comune di Melendugno, alcune osservazioni dei Vigili del Fuoco e il divieto di movimentazione degli ulivi nelle zone della Xylella.”.
“Infine domani consegneremo ai cittadini - conclude Trevisi - una ricostruzione di quello che è avvenuto negli ultimi mesi in regione che paleserà a tutti come le competenze ripartite fra Stato-Regione ed il rispetto delle leggi costituzionali ed ordinarie di questa Nazione sono sempre state calpestate dal governo Renzi durante tutto l’iter autorizzativo di questo progetto che deturperà irrimediabilmente il nostro bellissimo territorio.”