Gentile Direttore, vorrei rendere pubblica questa mia esperienza perchè credo di essere stato defraudato ingiustificatamente, dall’Amministrazione Pubblica, dei miei diritti di cittadino.
I fatti.
Mercoledì cinque marzo c.a. mi trovavo a Gallipoli per motivi di lavoro ed ho pensato di passare dagli uffici comunali di Galatina per chiedere alcune informazioni sulla mia ricerca riguardante la storia urbanistica della città.
Innanzi tutto mi sono accertato se quel giorno, gli Uffici preposti alle mie esigenze, fossero aperti al pubblico. Dai vari siti ufficiali mi risultano disponibili al pubblico lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9,00 alle ore 12,00. Deduco che è uno dei giorni adatti e mi avvio in via Monte Bianco, dove arrivo alle ore 11,40.
In portineria chiedo di essere ricevuto da un componente del settore Urbanistico. La centralinista mi riferisce che il mercoledì il pubblico si riceve solo per appuntamento. Io rispondo che non mi risulta ma nel dubbio mi fossi sbagliato, dopo aver fatto le mie dovute presentazioni, le chiedo comunque di annunciarmi (disposto ad aspettare il mio turno) al dirigente o ad uno dei suoi collaboratori. Mi bastano 5 minuti!
Gentilmente la centralinista si mette in contatto con gli interni richiesti e dopo un vociare indistinto mi risponde che il dirigente è fuori per un sopralluogo, uno dei due collaboratori è fuori stanza e l’altro non ha tempo per ricevermi.
Non potendo ritornare, perché il giorno successivo non era tra quelli di ricevimento, e dovendo rientrare a Roma con urgenza chiedo, per avere udienza, di parlare con il Segretario Generale. Telefonata breve e concisa. Anche lei non mi poteva ricevere perché non avevo preso preventivamente l’appuntamento.
Amareggiato e stordito esco dal “Palazzo” e verifico ulteriormente se veramente quel mercoledì era riservato al pubblico solo previo appuntamento. In nessun Sito e in nessuna comunicazione ufficiale del Comune di Galatina è riportata tale condizione.
A questo punto mi sono veramente sentito offeso e beffeggiato e ho preso la decisione di scriverLe con la preghiera di pubblicare questa mia testimonianza.
Mi sarebbero bastati cinque minuti del loro preziosissimo tempo per chiarirmi alcuni incerti aspetti della mia approfondita ricerca in corso.
Conclusioni: disservizio o mancata trasparenza di comunicazione?
Gentile architetto Rosario, il suo racconto lascia senza parole soprattutto pensando a quante persone contigue all'amministrazione Vergine, per mesi e anni, si sono mosse, senza averne alcun titolo, fra le stanze di via Monte Bianco aprendo e chiudendo porte talvolta omettendo anche di bussare.
Non serve, gentile Rosario, essere un architetto galatinese di fama internazionale, (che da decenni rende onore alla nostra città), per accedere al 'sancta sanctorum' del palazzo degli uffici comunali.
In tanti altri luoghi del nostro Paese si sentono onorati di una Sua visita.
Nella Sua Galatina, invece, Lei, a 83 anni, deve prenotarsi, (ma dove è scritto?), per parlare della Sua preziosa ricerca sull'urbanistica galatinese con uno qualsiasi degli addetti ai lavori.
Le norme, se esistono, devono essere pubblicizzate e poi vanno rispettate e applicate per tutti senza però mai rinunciare al buon senso. (Dino Valente)
Prenotazioni e buon senso
