Gentilissimo Dino Valente, in merito al suo articolo pubblicato su "galatina.it" il 03 novembre u.s., dal titolo "Li quai de la pignata li sape La Cucchiara ca li vota. Pubblicati i bandi per l'assunzione dei due nuovi dirigenti comunali", come assessore alle attività produttive della nostra città e, se mi è concesso, anche nella qualità di avvocato, mi preme illustrare alcuni aspetti che nel su citato articolo, a mio modestissimo parere, non sono stati adeguatamente esaminati e che, per il rispetto che nutro per i nostri concittadini prima ed anche per la devozione con la quale quotidianamente svolgo il mio incarico assessorile, devono trovare, una volta per tutte, adeguato approfondimento.
L'"accorpamento sotto un'unica Direzione della Polizia locale e del Suap" (ma anche della Protezione civile e del randagismo) ha origine, intanto, nell'autonomia organizzativa del Comune. Il fatto che la Giunta Montagna abbia sostanzialmente lasciato inalterato l'organigramma delle Direzioni comunali come deliberate dai Commissari prefettizi è sintomatico di come tale organizzazione risponda a requisiti di equilibrio, economicità e legalità. Equilibrio nella distribuzione delle funzioni tra le diverse branche della macchina amministrativa, economicità nella razionalizzazione dei costi grazie all'accorpamento di servizi e alla diminuzione del numero delle Direzione (e dei dirigenti) dai sei che erano in precedenza - fino alla Giunta Coluccia - alle attuali cinque, legalità nel rispetto delle norme che prevedono, ad esempio, l'apicalità del comandante della polizia locale.
D'altronde, se così non fosse, sarebbero in difetto tutti i Comuni (la stragrande maggioranza) che sotto la direzione del responsabile della polizia locale fanno rientrare qualunque altra funzione degli enti locali. Sarebbe ipotizzabile un'organizzazione, in un Comune un medio-piccolo come Galatina che uno dei cinque dirigenti assicurasse solo le funzioni di polizia locale? Ci sarebbe un evidente squilibrio a danno delle altre direzioni, che verrebbero oberate di responsabilità, rischiando concretamente l'inefficienza o nella peggiore delle ipotesi la totale paralisi.
Proprio la "moderna amministrazione", cui lei Dino Valente fa riferimento nel suo articolo, richiede una visione che tenga conto delle sempre minori risorse finanziarie, umane e strumentali degli enti, con i vari uffici e servizi che dialogano continuamente e costantemente, non con arroccamenti che prevedano compartimenti stagni.
Il fatto, poi che provvedimenti amministrativi di qualsiasi natura provengano da un ufficio collocato all'interno di un stessa direzione in cui è collocato anche l'organo di vigilanza (che controlla la correttezza dell'esecuzione del provvedimento, e non del provvedimento in sé) non cambia. Per fare alcuni esempi che rendono piuttosto tangibili e veritiere le mie affermazioni, cito le funzioni che assolve la direzione Urbanistica di qualsiasi Comune: il permesso di costruire viene rilasciato dal dirigente che potrebbe, qualora si compiano abusi rispetto al provvedimento autorizzatorio rilasciato, intervenire per bloccare i lavori e sanzionare l'impropria attuazione del permesso.
Oppure: la stessa polizia locale che rilascia un contrassegno per disabili al fine di consentire la sosta in aree dedicate o un permesso di passo carrabile, non interviene a controllare e, eventualmente, sanzionare un uso non corretto delle autorizzazioni.
Continuando con gli esempi: la Commissione comunale dei pubblici spettacoli è composta da figure diverse (comandante della P.L., rappresentanti dei Vigili del Fuoco, della ASL, di uffici tecnici, ecc.), eppure quegli stessi organi controllano. Ed ancora: la Questura, con a capo il Questore, rilascia vari permessi e titoli autorizzatori (permesso di soggiorno, porto d'armi, ecc.), non sono sempre uffici della Questura – che dipendono sempre da quel dirigente! – a essere (per usare l'espressione da lei stesso usata nel suo articolo del 03 novembre u.s.) controllori e controllati?
Insomma, se tutti noi provassimo a rileggere anche soltanto le nozioni del diritto amministrativo o, con un minor sforzo, ci documentassimo un po' di più di quanto ora già facciamo, allargando quindi i nostri orizzonti e osservando quello che avviene in altre realtà comunali, forse saremmo in grado di comprendere che proprio l'accorpamento sotto un'unica direzione della Polizia Locale e del SUAP, così come è stato previsto per il nostro Comune, e non solo, risponde pienamente ed ancor più efficacemente ad una logica di " moderna amministrazione".
L'efficienza della presente Amministrazione e l'impellente necessità di dover risolvere i compositi problemi organizzativi della macchina amministrativa che constano, ad esempio, pur nella penuria di personale, di troppe figure di qualifica di inquadramento bassa (troppe "A" e "B", poche "D" e pochi "Dirigenti"), ci hanno indotto a procedere con sollecitudine alla pubblicazione dei bandi per la copertura del Dirigente dei predetti servizi.