Il fatto. Di un sabato sera estivo una piazza si riempie per ascoltare delle storie. Storie raccontate in dei libri. Ed è questo fatto a chiudere gli appuntamenti previsti a Galatina per il Salento Book Festival. Gioia Bartali, Antonio Caprarica e Chiara Francini hanno trasmesso delle esperienze e del vissuto trasportando il pubblico tra le pagine di ciò che il loro estro e le loro capacità hanno messo per iscritto. Qualcuno si sarà incuriosito, qualcuno si sarà annoiato, come è nella prassi e nella logica delle cose. Di certo rimane il fatto: la gente ha scelto liberamente di trascorrere delle ore parlando di libri.
In ognuno dei quattro incontri galatinesi che in questa edizione hanno portato in Piazzetta Orsini, tra gli altri, Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli, Federico Rampini e Gino Castaldo, le persone hanno avuto voglia di avvicinarsi a un mondo che ancora statisticamente ci vede lettori disattenti e pigri, ma che inevitabilmente affascina quando sa dire di sé nel modo giusto.
L'intuizione di Gianpiero Pisanello e del suo team, che concludono oggi la manifestazione, è stata quella di offrire un ventaglio di proposte anche molto diverse tra loro e di mettere in rete cinque città (oltre a Galatina, ci sono state Galatone, Corigliano, Gallipoli e Nardò) creando opportunità. Semplici, banali, preziosissime opportunità. Chi ha confuso la cultura con la cul-tura, optando per il rammendarsi il sedere con le toppe della propria ignoranza, ha in qualche modo messo in piazza anche la sua satira spicciola (contribuendo suo malgrado a riempire proprio quella piazza che è stata così criticata solo perché piena…non mi risultano costrizioni di alcun tipo, ma indagherò per capire se i presenti siano stati minacciati affinché prendessero posto sul basolato davanti a Santa Caterina) non potendo evitare a se stesso l'obiettività di un prodotto ben confezionato e di un'operazione riuscita.
Ma, si sa, alla politica del fare si deve per forza unire la becera attività del disfare, di cui tanti si ergono a maestri, ma con scarsi risultati se non di ilarità poco condivisa.
In questo breve editoriale non ho nominato sindaco e amministratori vari perché il discorso avrebbe facilmente preso una direzione non voluta tra le dita di tastiere sgrammaticate che vedono fantomatiche slinguazzate della sottoscritta a destra e manca. Qui si nominano i fatti. Meriti e demeriti animano le chiacchiere al bar la mattina. Ma chi vorrà dare sfogo alla propria asocialità riempiendo un altro tipo di piazza, quella virtuale e schermata di Facebook, potrà farlo comunque. W la libertà.
Il Salento Book Festival saluta Galatina con premesse importanti per il prossimo anno. Il fatto.