Caro direttore, non entro in merito alla polemica che si sta sviluppando in questi giorni tra Cpo (Commissione pari opportunità) e due esponenti politici locali. Mi ha solo sorpreso la superficialità e l'approssimazione con cui si esprimono giudizi sulle vicende storiche del PSI negli anni 80 senza oltretutto conoscere date, circostanze, fatti, eventi.
Intanto vorrei ricordare che la locuzione "nani e ballerine" fu coniata da Rino Formica, egli stesso esponente di punta del PSI che nell'ultima assemblea nazionale del 1991, all'interno di una vivace dialettica interna criticò la scelta di Craxi di inserire nel Consiglio nazionale del partito uomini dello spettacolo e della società civile con l'intento di modernizzare il partito.
Evidentemente le aspettative non furono ricambiate perché da lì a poco si sarebbe poi affacciato con la sua forza travolgente il periodo di Tangentopoli che ricordiamo inizia nel 1992, dopo il famoso discorso di Craxi alla Camera. Ma ciò non fa venire meno il grande impegno di una intera classe politica che dagli anni '70 in poi contribuì, con la sua cultura di governo e le sue battaglie istituzionali, a far raggiungere ai lavoratori grandi conquiste sociali e civili: dalla vittoria sul referendum sul divorzio, all'approvazione dello Statuto dei lavoratori, all'abbattimento dell'inflazione galoppante, alla riforma della scala mobile, alla scolarizzazione di massa, al grande ruolo internazionale che l'Italia seppe conquistarsi.
E non sto qui a ricordare tutti i nomi di chi quelle battaglie portò avanti in prima persona : da Riccardo Lombardi a Pietro Nenni, da Francesco De Martino a Sandro Pertini, da Giuliano Vassalli a Claudio Signorile, da Claudio Martelli agli stessi Rino Formica e Craxi.
Certo furono compiuti anche errori politici su cui la Storia darà il suo giudizio inappellabile, ma parlare genericamente di un PSI degli anni '80 avvezzo allo stile di vita lussuoso e poco incline all'impegno" mi sembra oggettivamente una mistificazione della realtà storica e politica.
E d'altra parte lo stesso Rino Formica intervistato nel 2019 all'età di 93 anni commentando quella famosa frase, in relazione alla situazione politica di quel momento storico così concluse:
"Nani e ballerine? No oggi solo Insetti".
Cordiali saluti.
Caro Dottore, non devo ricordare a te che siamo "nani sulle spalle di giganti". Troppo spesso, soprattutto certi politici nostrani dimenticano il notissimo aforisma attribuito a Bernardo di Chartres (filosofo del XII secolo).
Secondo la Treccani (che mutua la spiegazione data da Umberto Eco) "definisce i contemporanei come coloro i quali, rispetto agli antichi, possono vedere più lontano solo perché possono sollevarsi alla loro altezza, in quanto seduti sulle spalle dei giganti (nos esse quasi nanos gigantum humeris insidientes)."
"Il ricorrere dell’aforisma nella storia della filosofia, e in particolare in quella medievale -ricorda la più nota enciclopedia italiana- pone l’inevitabile questione se esso debba venir inteso come dichiarazione di umiltà dei contemporanei nei confronti degli antichi o, viceversa, esplicita dichiarazione di superiorità dei primi verso il pensiero loro trasmesso."
Purtroppo viviamo in tempi in cui quest'ultima interpretazione è quella prevalente fra certi politici.
Ricambio i tuoi saluti. (Dino Valente)