Dopo settimane di polemiche sulla realizzazione del murales di Noha, è arrivato il momento di fissare un punto di verità e di raccontare, in maniera chiara, l’intera vicenda. Lo facciamo oggi dopo il consiglio comunale e dopo aver risposto all’interrogazione della minoranza.
Iniziamo con il dire che il progetto all’interno del quale è inserita la realizzazione del murales è stato presentato dalla precedente amministrazione all’interno dell’INIZIATIVA STHAR LAB “Laboratori di fruizione per la promozione e la valorizzazione della street art, dei teatri storici e degli habitat rupestri”. Il finanziamento totale è stato di 40 mila euro di cui solo 1.500 per la realizzazione di un murales. Il disciplinare, ovvero le regole di realizzazione del progetto con Regione Puglia che fissavano la scadenza della realizzazione delle opere entro il 13 dicembre 2021 e la completa operatività entro il 10 febbraio 2022, è stato firmato il 14 giugno 2021 dalla scorsa amministrazione.
Nel progetto presentato era prevista, e citiamo, “la realizzazione di un murales sul muro dell’edificio comunale della frazione di Noha in cui sarà rappresentato un albero, con l’obiettivo di ricreare una sorta di portale ideale per richiamare l’antica credenza secondo cui il territorio di Galatina sarebbe stato un’area “protetta” dagli effetti del morso della taranta; un’area a cui dovevano accedere le “Tarantate” esterne per ritrovare la pace grazie all’acqua del pozzo di San Paolo e ai riti di espiazione e guarigione legati al tarantismo”.
L’artista Frank Lucignolo è un noto e apprezzato artista internazionale ed ha voluto, nel suo murales, legare gli elementi del tema del progetto: il “Ceppo mistico”, e quindi l’albero, il tarantismo e il Pozzo di San Paolo. Ha inserito quindi le piante di tabacco, la mietitura del grano, il carretto su cui veniva trasportato il grano e le tarantate, il Pozzo di San Paolo che guariva le “pizzicate” adottando uno stile illustrativo e di taglio fumettistico affinché attraverso la semplicità del disegno si potesse esprimere una voluta accessibilità del linguaggio.
Finita la ricostruzione, con una evidente necessità di sintetizzare, non possiamo che deprecare questo modello di opposizione, che non comprendiamo. Delle due, una: o non conoscono ciò di cui parlano o, pur conoscendola, manipolano le informazioni per assoluta mancanza di contenuti. Insomma, nonostante questa amministrazione abbia recuperato un loro progetto prima che fosse revocato e realizzato un’opera seguendo le indicazioni da loro inserite nello stesso, hanno avuto il coraggio di trascorre intere settimane a consumare fiumi di inchiostro contro le loro stesse scelte, scomodando principi di identità territoriale (come se Noha e Galatina fossero due contrade in guerra) e addirittura il sessismo.
A noi è toccato il mesto compito di ricostruire l’ennesima procedura zoppa e di rispondere a argomentazioni al limite del grottesco. AI cittadini spetta il compito di trarne le conseguenti valutazioni, o lo hanno già fatto a giugno del 2022.