"Mi è stato impedito di esprimere la mia opinione sul megaparco"

Tommaso Calò scrive una lettera aperta al Sindaco Montagna

"Mi è stato impedito di esprimere la mia opinione sul megaparco"

"Gentile signor Sindaco, le scrivo perché vorrei che venisse a conoscenza di un episodio -scrive Tommaso Calò in una lettera aperta al Primo cittadino di Galatina- incivile e antidemocratico accaduto poco prima del discorso alla cittadinanza tenuto da lei in piazza Alighieri domenica 23 dicembre. Qualche decina di minuti prima delle undici, orario d’inizio del suo intervento, mi sono recato nella suddetta piazza con l’intenzione di esporre due piccoli manifestini (40 x 32 cm) che esprimevano, da parte dei commercianti, contrarietà alla realizzazione del megacentro commerciale, non mi piace chiamarlo parco, termine che per me vuol dire tutt’altro. Riporto testualmente la dicitura presente sulla locandina in modo che lei, se non la conoscesse, possa giudicare se poteva essere offensiva verso qualcuno o indirizzata contro qualcuno: ”PARCO COMMERCIALE? COLPO MORTALE ALLA CITTA. NO GRAZIE IO NON CI STO”.
Nel momento in cui mi sono preparato per attaccarli ad un palo nei pressi della zona organizzata per riceverla, sono stato affrontato da un tizio che conoscevo di vista, spalleggiato da una congrua scorta, che mi ordinava, davanti a testimoni, di non appenderli. Alla mia richiesta di spiegazioni, asseriva che non potevo esporli perché stava per iniziare un comizio del PD. Gli facevo notare che sul manifestino non c’era nulla di politico e che comunque c’erano anche bandiere di altri partiti. A questo punto, il tizio correggeva il tiro e diceva che quello era il comizio della maggioranza ???, e che comunque, ribadiva, non lo potevo attaccare. No, controbattevo, questo è un incontro del Sindaco con la cittadinanza e non un comizio, eravamo in un luogo pubblico e non c’era scritto niente di offensivo. Mi dava del provocatore e affermava che ciò che era riportato sulla locandina era “l’opposto di come la pensiamo noi”. Essendo il personaggio in questione addentro alle cose della politica, mi veniva spontaneo domandare “Quindi è stato già deciso?”. Riferendomi alla decisione che la giunta dovrà prendere riguardo la costruzione del grande centro commerciale in località “Cascioni”. Il tizio si contraddiceva e asseriva che nulla era stato deciso. Aggiungeva inoltre, che all’epoca della giunta Antonica loro???avevano votato contro. “Ed ora perchè siete favorevoli?”, domandavo. “Perché il progetto è diverso”, rispondeva. “Allora siete  favorevoli?”
Mi fermo, signor Sindaco, non voglio tediarla con gli inutili sproloqui e le velate minacce (“Vane, ca è meju”) di un moderno emulo dei bravi di manzoniana memoria travestito da liberale, che non conosce la Costituzione e il diritto di tutti i cittadini di manifestare il proprio pensiero, ma voglio che lei conosca la mia amarezza per non aver potuto, nella mia città, esprimere liberamente una mia opinione.
Sono stato costretto a desistere e ad andar via, signor Sindaco, e non perché fossi intimorito, ne ho viste di peggiori, il motivo è che era il 23 di dicembre, quando noi tutti commerciati cerchiamo di dare il massimo e non possiamo permetterci di stare nemmeno mezz’ora con l’attività chiusa.  Si lavora duro per cercare di raddrizzare un bilancio economico che inizia a farsi preoccupante; in più, tanti di noi sono giovani che, pur di lavorare e contribuire, hanno lasciato da parte gli studi di una vita e si sono coraggiosamente messi in gioco.
Siamo tutti  speranzosi, signor Sindaco, che altri fattori, indipendenti dalla crisi economica mondiale, non aggravino una situazione socio-economica già moribonda.
Per concludere, mi faccio e le faccio una domanda: è ancora possibile a Galatina esercitare il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione? Le auguro un buon natale".