“Le vittime del silenzio”

Alle ore 18 di oggi 25 novembre 2022 presso Villa delle rose SP 47 Galatone-Galatina km 4,5

“Le vittime del silenzio”

Reduce dal notevole successo riscontrato con i primi incontri di Maggio e Settembre, prosegue il 25 novembre (inizio ore 18, ingresso libero) il ciclo di dialoghi itineranti “Le vittime del silenzio”, campagna di sensibilizzazione per contrastare la violenza di genere. In questa occasione, l’iniziativa è ideata dalla casa editrice Il Raggio Verde e la rivista Arte e Luoghi in collaborazione con la Fondazione “La Cometa onlus” di Galatina dove nella sede, Villa delle Rose (strada provinciale Galatina – Galatone), in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, arte, letteratura e danza saranno declinate per parlarne con uno sguardo trasversale. Il principale obiettivo di questa iniziativa è rappresentato dalla necessità di sensibilizzare sulla tematica, finalizzata alla creazione di un luogo protetto ed accogliente nel quale chiunque venisse vessato e maltrattato potesse essere ascoltato e potesse rifugiarsi per prendere coscienza della propria dignità di essere umano, avvalendosi dell’ausilio di figure professionali e ponendo quale obiettivo ultimo la denuncia delle violenze.
La serata verrà introdotta dall’Avv. Danilo Rosalini, Direttore Generale della Fondazione La Cometa Onlus, al quale seguirà l’intervento della Dott.ssa Alida Conte, psicologa e collaboratrice della stessa Fondazione. In seguito, Prosa e Poesia si alterneranno, coordinate dalla sapiente maestria della Dott.ssa Antonietta Fulvio, attraverso le voci degli autori della casa editrice Il Raggio Verde uniti in una staffetta letteraria che, come un caleidoscopio, tratterà i diversi aspetti della violenza: Stefano Cambò, Ezio Calemi, Gianlugi Cosi, Tina Rizzo De Giovanni, Anna Maria De Luca, Luigi Liaci, Assuntina Marzotta, Sandro Mottura, Attilio Palma, Francesco Pasca,, Caterina De Vita. Nel mezzo, le allieve dell’Associazione ASD Gala Gym di Galatina, con alcuni quadri di danza, offriranno emozionanti spunti di riflessione, un vero inno contro la violenza attraverso il linguaggio del corpo mentre a far da scenografia all’evento saranno esposte le opere grafiche realizzate dagli studenti di 5B e 5C dell’indirizzo di Grafica del Liceo Artistico “P. Colonna” di Galatina, con il coordinamento e la supervisione della Prof.ssa Calamia, del Prof.ssa Campanella e del Prof. Ferriero. Voci diverse per un unico messaggio: la violenza va denunciata, sempre! Bisogna scardinare il silenzio assordante e complice che alimenta gli eventi criminali e non mette a riparo le vittime. Interrompere l’isolamento in cui si vengono a trovare le donne maltrattate e annullare il silenzio che sovrasta la violenza, in tutte le sue forme, a partire da quella insospettabile che avviene tra le pareti domestiche, il luogo che dovrebbe essere sinonimo di protezione e rispetto della dignità personale. La violenza può essere contrastata solo promuovendo la cultura del rispetto e dell’amore, le buone prassi di un rapporto paritario regolato dal dialogo e dal confronto, promuovendo l’educazione dal basso insegnando ai nostri figli il rispetto dell’altro così come delle differenze, e il riconoscimento della dignità e del valore dell’amore che non è mai possesso, prevaricazione. La violenza è un crimine inaccettabile quanto vergognoso e va denunciata. Senza paura. L’emergenza pandemica ha acuito un problema sociale purtroppo radicato che va affrontato sicuramente partendo non solo con la denuncia ma anche con l’educazione. Facendo nostre le considerazioni dello psicanalista Massimo Recalcati, bisogna realizzare una "educazione sentimentale" che porti il maschio all'accettazione dell'altro come libertà e non come oggetto. Per questo è necessario ricorrere alla parola, alla voce delle arti per veicolare la cultura del rispetto per l’altro, inequivocabilmente legato al rispetto per la vita. Abbattere la barriera del silenzio e collaborare per creare una rete solidale perché le vittime non si sentano sole e si possa arrivare alla radice del problema che nasce e si alimenta nell’arretratezza culturale e nel pregiudizio resistente di una società razzista e ancora patriarcale.
Il senso della campagna di sensibilizzazione promossa nelle diverse iniziative sociali e culturali può essere riassunto e raccontato nello stralcio della “Lettera alle donne” di San Giovanni Paolo II: “Sono convinto che il segreto per percorrere speditamente la strada del pieno rispetto dell'identità femminile non passi solo per la denuncia, pur necessaria, delle discriminazioni e delle ingiustizie, ma anche e soprattutto per un fattivo quanto illuminato progetto di promozione, che riguardi tutti gli ambiti della vita femminile, a partire da una rinnovata e universale presa di coscienza della dignità della donna”. (San Giovanni Paolo II nella “Lettera alle donne” del 1995)