Le parole hanno un peso. E quelle pronunciate ieri in consiglio comunale dal Dott. Vergine, Sindaco di tutti i Galatinesi, sono veramente pesanti. Definire “Indegna” una consigliera comunale, rappresentante di una significativa parte di Galatinesi, è oltremodo inqualificabile, soprattutto se questo aggettivo viene utilizzato in un consesso in cui, la discussione e il confronto, anche acceso, dovrebbero essere indice di Democrazia e pluralismo.
D’altro canto, quando non si ha la capacità di rispondere nel merito a domande finalizzate a cercare di capire quale è la visione di Città di una amministrazione che oramai ci governa da circa un anno, la soluzione più semplice è offendere.
Ci si dimentica dei ruoli, si snobba l’opposizione e il suo ruolo all’interno del Consiglio, pretendendo il consenso a prescindere da quello che si fa o si vuole fare, si spera nell’interesse esclusivo dei nostri concittadini. Il consenso si ottiene con i fatti e si esprime mediante atti amministrativi certi, che ad un anno dall’insediamento della amministrazione Vergine non si sono ancora visti.
Non è sufficiente deliberare l’approvazione del Bilancio Preventivo, evanescente nella sostanza e privo di alcun finanziamento attribuibile all’amministrazione Vergine.
Cosa si è fatto fino a oggi? Quando si diraderà il fumo venduto come agire amministrativo e che invece è usato solo per distrarre l’attenzione dalle inefficienze dell’amministrazione Vergine? Quando si toglieranno quelle indegne buste nere dai parcometri? Quando avremo un trasporto locale degno della Città di Galatina? Quando, visto che è possibile, si amplieranno le corse dei bus da e per Collemeto?
Esiste un progetto per un piano traffico o ci sarà un “esperimento traffico” continuativo per i prossimi 4 anni? Non pervenute notizie su comunità energetiche, iniziative in merito alla promozione turistica seria, insediamenti artigianali e commerciali nel centro storico.
Sono questi alcuni degli argomenti per i quali le consigliere del PD si sono battute in consiglio, con il risultato ottenuto dalla consigliera Sandra Antonica, di essere etichettata come “Indegna”, in quanto si è “permessa” di chiedere chiarimenti. A entrambe, tutta la solidarietà del Partito Democratico.