Ti aspetti di sentire l’incontrollabile strazio di un dolore che non ha eguali. Lo si può immaginare, ma nessuno ne è davvero capace se non è passato da quell’imbuto infernale. Invece al telefono c’è un dolore quasi garbato, silenzioso, scandito in ogni sillaba che appare inafferrabile e urlato per riflesso da dentro, da un cuore lacerato.
Rossana Carpentieri, la docente di lettere madre di Eleonora Manta, la trentenne uccisa lo scorso 21 settembre a Lecce insieme al fidanzato Daniele De Santis, non dice di non voler parlare, dice che non ha parole da poter esprimere: "Quello che sto provando è sovrumano - racconta - sto male".
Davanti a quello che sembra essere l'epilogo di una storia che mai credevamo di dover affrontare, ognuno dal proprio ruolo, davanti all'arresto di Antonio De Marco, il 21enne di Casarano che ha confessato il duplice omicidio, non c'è rabbia. Il protagonista è sempre e solo il dolore. "Non lo conosco e francamente non mi importa nulla di lui - afferma la signora Rossana - non voglio sapere del suo passato e non mi interessa del suo futuro. Per quanto mi rimarrà da vivere non voglio avere a che fare con lui. Vorrei solo che tornasse indietro mia figlia, ma questo purtroppo non potrà accadere. Non tornerà in vita la mia Elly e non tornerà in vita il povero Daniele. Tutto il resto quindi perde ogni valore".
Si cerca ora un movente concreto, una spiegazione che non servirà e non potrà giustificare il fatto, ma potrebbe aiutare a razionalizzare, dove possibile, un episodio in cui tutti gli elementi sono privi di qualsiasi parvenza di pietà. Premeditato, studiato a tavolino, nascosto dietro la normalità di un'aspirazione, quella a diventare infermiere, che annulla ogni sospetto, il piano diabolico di quello che è poco più di un ragazzo ha un'unica radice, quella della malvagità. Ogni attenuante legata alla follia, all'invidia o alla gelosia, non può buttare questa pagina di cronaca nera in pasto a chi è pronto a generalizzare: "non sappiamo più dove stiamo andando, i giovani stanno perdendo ogni punto fermo".
Il male c'è. Caino, guai a toccarlo, si arma puntualmente ogni volta che trova di che rifocillarsi in un uomo senza alcun valore. Ma non sono tutti così.
"Come si può arrivare a questo? Sono annientata - sussurra Rossana Carpentieri prima di chiudere - avrò questa ferita profonda per sempre".