Il "Carabiniere cu lu fischietto 'nculu" a Galatina non c'è, ma la Fiera è un successo

Il "Carabiniere cu lu fischietto 'nculu" a Galatina non c'è, ma la Fiera è un successo

"Non sono i piedi il posto giusto dove mettere il fischietto nelle statuette dei Carabinieri". Carlo Gervasi su certe cose non transige. Possiede oltre mille fischietti provenienti da tutto il mondo e conosce la storia. "Furono i napoletani del Regno delle due Sicilie, al tempo dell'Unità d'Italia, a decidere che quel cilindretto andava collocato proprio lì dove non batte il sole"- chiarisce. La satira non può sottostare al perbenismo. I Carabinieri se ne devono fare una ragione. E così l'avvocato ha bacchettato benevolmente il figulo (all'interno i video) che aveva sbagliato la posizione del fischietto.
Una Piazza San Pietro assolata ha accolto, ieri, la seconda edizione della Fiera del Fischietto egregiamente organizzata dalla Pro Loco di Galatina. "Abbiamo dato anche il patrocinio del Comune –dice il Sindaco Cosimo Montagna- perché crediamo che questa bella tradizione salentina vada mantenuta ed incoraggiata".
Sotto eleganti gazebo gli artisti della creta hanno esposto i loro prodotti sonori rendendo omaggio alla città che li ha ospitati con originali fischietti-civetta (particolarmente apprezzati quelli di Pietro Coroneo).
Bruno Maggio, artista e insegnante (ha tenuto anche un corso per adulti all'Istituto d'Arte di Galatina), si aggira in piazza San Pietro ed ammira le opere dei suoi allievi. "Ho rinverdito una tradizione e sono contento di trasferire le mie conoscenze"-dice.
Arrivano le 'pitteddre' e le pucce calde offerte dal forno di Santino Beccarisi. Davanti al suo gazebo, presidiato da Pierpaolo, si forma un capannello. Lo spuntino è gratuito. Sul banchetto c'è un salvadanaio per un contributo volontario a favore dell'Associazione Genitori Onco-Ematologia Pediatrica. Tutti donano con piacere. "Abbiamo sede al 'Fazzi' e cerchiamo di dare un supporto all'Unità operativa che cura i nostri bambini" –dice Loredana Quaranta.
Salvatore De Donatis ("Salvino"), uno degli ultimi figuli di Cutrofiano, fa vedere agli increduli come, da un pezzo di argilla, nasca un vaso. Il tornio ruota e la creta prende forma. Un bambino non riesce a trattenere il suo "oooh".
Poco lontano Nino Rigliaco e Raimondo Valente, rispettivamente presidente e tesoriere della Pro Loco, guardano la piazza e sorridono soddisfatti. Anche quest'anno sono riusciti ad organizzare una manifestazione di grande interesse e di notevole successo.
Le note di Angelo Coluccia, alla tastiera, e di Mattia Maglio, alle chitarre (che si costruisce da solo), chiudono degnamente una giornata di quelle che solo i galatinesi sono capaci di inventarsi.