Il 25 aprile del Polo 1 di Galatina e Collemeto

Ricordare il 25 aprile ha un significato profondo, perché vuol dire difendere i principi della nostra convivenza civile e sociale. Il 25 aprile celebra la liberazione dell’Italia dal nazi–fascismo; è la festa del popolo finalmente tornato alla libertà e alla pace dopo anni di dittatura e guerra. I valori di democrazia e uguaglianza che ora sono “un’acquisizione”, li dobbiamo a chi ha creduto nel principio della libertà.
Il Polo 1 di Galatina e Collemeto ha accettato l’invito dell’amministrazione comunale di Galatina a partecipare, insieme alle autorità civili, militari e alle associazioni combattentistiche e d’arma, con una rappresentanza di alunni alla cerimonia che si è tenuta nella mattinata di ieri per rievocare una pagina fondamentale della Storia Nazionale e per creare un’occasione di riflessione e di approfondimento di quei valori e principi che hanno portato alla fondazione della nostra Repubblica.
I partecipanti si sono riuniti in Piazza San Pietro da dove è partito il corteo, accompagnato dalla banda, per la deposizione della corona di alloro e alzabandiera ai Monumenti in Onore dei Caduti, del Colonna (Corso Re d’Italia) e della Grande Guerra (Piazza Alighieri).
Anche i nostri ragazzi sono stati protagonisti con la lettura di alcune frasi su libertà e resistenza: “Alla più perfetta delle dittature preferirò sempre la più imperfetta delle democrazie. Difendere la libertà è un dovere di ogni cittadino” (Sandro Pertini); “Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l’indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare” (Liliana Segre); “L’ispirazione fondamentale della Resistenza è stata la conquista della libertà. Libertà per tutti e di tutti” (Mariano Rumor).
La voce istituzionale, e soddisfatta, del Sindaco Fabio Vergine: «Un programma ricco. Sono contento che siano coinvolte le scuole, una cosa a cui teniamo da sempre come amministrazione comunale. La partecipazione interessata e creativa delle scuole del territorio ci rende orgogliosi. Sono molti i momenti in cui i ragazzi sono partecipi: se oggi sono liberi è perché qualcuno ha combattuto per loro» e sottolinea «l’importanza di tener viva la memoria con i ragazzi delle scuole».