Le elezioni provinciali appena concluse impongono alcune riflessioni politiche sulla nostra Città' e sull’amministrazione che la governa. In questi due anni di gestione, il Sindaco ha sempre sbandierato che finalmente Galatina è tornata ad essere protagonista nel panorama politico provinciale e nazionale. “Basta con le politiche di basso profilo”, “orgoglio cittadino”, “fierezza di essere Galatinesi”, sono queste le parole usate (ed abusate) per inneggiare al nuovo che avanza.
Ma, poi, alla prima occasione per dimostrare tutto questo, cosa fa?
Né lui né un altro consigliere della sua maggioranza si candida alla prima tornata utile, quella provinciale appunto, mostrando, così, tutta la sua debolezza politica sui tavoli che contano, quelli dove vengono decise tutte le candidature. Perché mai, come in questa votazione, il sistema di voto e l’inserimento di una candidatura in una delle liste bloccate, avrebbe portato, quasi sicuramente, ad una elezione certa. E invece, si è voluta giustificare tale incapacità con il fatto che le Province non contano nulla, o che presto si tornerà ad eleggere i loro rappresentanti con il voto popolare.
Le province, invece, hanno ancora competenza su materie fondamentali come le strade, la viabilità, i trasporti, l’istruzione secondaria, la tutela dell'ambiente, l’edilizia scolastica, la valorizzazione dei beni culturali, e tante altre. Essere rappresentati in tali istituzioni, soprattutto per la terza cittadina più popolosa della provincia, significa poter partecipare al dibattitto politico e alle decisioni che vengono prese, tutelando, così nel miglior modo possibile, gli interessi della propria comunità.
Anche l'altra giustificazione, che presto si tornerà al passato è risibile, perché il progetto è ancora in commissione parlamentare e non è dato sapersi quando diventerà attuativo. La verità politica è, invece, una ed una sola: l'Amministrazione Vergine non ha, e, probabilmente, non la avrà mai, quella autorevolezza necessaria per sostenere una propria candidatura in questi tipo di contesti, per il semplice fatto che è nata sotto una cattiva stella, ha tanti “padri” politici, che l’hanno voluta dall’esterno, ognuno portatore di interessi personali, spesso contrastanti tra di loro, che, alla prima occasione, presentano il conto.
La ovvia conseguenza è l’impossibilità di fare sintesi, all’interno, perché ognuno dei suoi componenti, nei momenti elettorali, è tenuto, quasi obbligato, a sostenere il proprio politico di riferimento, che, ovviamente, non è interessato a far crescere Galatina, ma a tenerla sotto tutela. Queste contraddizioni, la mancanza di un progetto politico comune, che possa portare la Città al di là delle mura cittadine, per farla, restare, invece, succube di ricatti e del dovere dipendere sempre da decisioni prese dall’alto, non faranno altro che impedire alla Città di essere rappresentata e di essere protagonista, senza condizionamenti, del proprio futuro.
Circolo PD Galatina