Da quando, alle ore 20:36 del 29 marzo 2013, nella mia casella e-mail è arrivato un comunicato stampa del Partito Socialista di Galatina sono stato assillato da un dubbio. “Devo” pubblicare quelle 476 parole o “posso” non renderle pubbliche? Il "dovere" sembrerebbe derivare dal principio di libertà espresso da Voltaire che ho da sempre fatto mio (“Non condivido le tue idee ma sono pronto a morire per fartele esprimere”) e dal più volte evocato modello editoriale di galatina.it (Radio Radicale). Il “potere”, invece, mi è dato dalla mia funzione di direttore responsabile di un quotidiano on-line e non di un muro bianco su cui chiunque, senza costi, per il semplice fatto di aver deciso di scrivere qualcosa, può attaccare qualunque sua produzione letteraria.
Il quesito è diventato particolarmente intrigante perché a cimentarsi periodicamente con la tastiera è una persona che firma una serie di affermazioni mandandole in giro per la rete sotto la carta intestata di un partito politico.
Mi sono chiesto se a farmi velo nel ragionamento non fosse il fatto che a scrivermi in maniera laconica “In allegato comunicato stampa. Saluti” fosse una persona che, proprio nella mia qualità di direttore responsabile, mi trascinò in giudizio davanti ad un Tribunale della Repubblica, accusandomi di fatti dai quali sono uscito assolto con formula piena.
In realtà la mia attenzione nei suoi confronti era proprio dovuta a quell’episodio. Il firmatario del comunicato, mi sono detto, potrebbe pensare che se non lo pubblico lo faccio quasi per una sorta di vendetta postuma. Ovviamente non sarebbe per questo perché ho già ospitato nella rubrica ‘Politica’ almeno altri due scritti con la stessa firma.
Per un giornalista l’unica cosa che deve contare è la notizia. In pagina va solo quello che al lettore dà un’informazione ‘nuova’. Si racconta un fatto o si consente a qualcuno di esprimere opinioni che abbiano la caratteristica della novità.
Un partito politico, che è fuori dal Palazzo, che si pone all’opposizione a Galatina ed è invece alleato, per il governo del Paese, delle stesse forze che critica a livello locale, ha bisogno di spiegare le sue apparenti contraddizioni. E’ legittimo che lo faccia. Se però attacca persone le cui idee non sono mai apparse sul giornale a cui si rivolge, oppure ricicla le sue prese di posizione già note e diffonde gli stessi fatti già divulgati, oppure ancora mira a dimostrare la propria superiorità politica per pura propaganda, deve attendersi che non sempre questi vengano ritenuti argomenti da prima o anche da ultima pagina.
Con questa lunga “excusatio non petita” non ho voluto entrare nel merito del comunicato degli “inquilini dell’ex-barberia” (per riprendere una perifrasi a lungo usata su queste pagine) perché intendo solo limitarmi a stimolare un dibattito sul tipo di informazione che i visitatori di galatina.it si aspettano. Attendo ora speranzoso i loro contributi.
(In allegato il comunicato stampa oggetto di questo editoriale)