A Galatina il più antico presepe di Puglia

Papa Francesco ha concesso l'indulgenza plenaria a chiunque si recherà a pregare anche davanti alla Natività di Nuzzo Barba nella Basilica di Santa Caterina d'Alessandria

Secondo numerose fonti è il più antico di Puglia e fu realizzato dallo scultore Nuzzo Barba di Galatina fra la fine del XV secolo e il primo quarto del XVI. Il presepe, collocato nella navata sinistra della Basilica di Santa Caterina d'Alessandria di Galatina, è stato scolpito in pietra leccese e poi, fatto piuttosto raro, dipinto con vari colori. Le statue originali sono quelle della Madonna, del Bambini e di San Giuseppe. Il bue e l'asinello sono stati rifatti nel XIX secolo. 
I frati che hanno in custodia il tempio orsiniano, quest'anno, a otto secoli dal primo allestimento della natività voluto da San Francesco d'Assisi, hanno scelto di costruire attorno all'opera scultorea di Nuzzo Barba tutta la scena di Betlemme con l'aggiunta dei personaggi di San Francesco e dei nobili Giovanni Velita e consorte (che resero disponibile al Santo la grotta di Greccio) e il risultato è decisamente suggestivo.
Chiunque andrà a visitare il presepe allestito nella Basilica Pontificia minore galatinese, voluta da Raimondello Orsini, potrà beneficiare dell'indulgenza plenaria concessa quest'anno da Papa Francesco ai fedeli che si recheranno, fino al 2 febbraio 2024 (Festa della presentazione di Gesù al tempio), a pregare davanti ad un presepe francescano.
Secondo quanto scritto da M.F. Natolo, A. Romano, M.R. Stomeo nel prezioso volumetto "Galatinesi Illustri": "Si è sempre creduto che (Nuzzo Barba, ndr) abbia appreso la prima formazione a Galatina nell'ambito del cantiere orsiniano attivo nella costruzione della chiesa di S. Caterina. Con molta probabilità si trasferì giovanissimo a Bitonto. Nel 1481 Nutius Barba de Santo Petro Galatinensi, costruì a Conversano, nella chiesa di S. Maria dell'Isola, il mausoleo di Giulio Antonio Acquaviva e di Caterina Del Balzo Orsini. Nel 1484 riedificò il campanile della cattedrale di Bitonto. Nel 1485 scolpì il sepolcro di Petruccio Bove nella chiesa di S. Domenico di Bitonto. Opere attribuite al Barba sono anche un altare nella chiesa matrice di Noci, la statua della Madonna col Bambino e di S. Francesco da Paola nell'omonima chiesa di Oria e i bassorilievi della loggia di palazzo Vulpano a Bitonto. E' ancora attivo nel 1524."
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