Gentile Direttore, sul Fatto Quotidiano del 29 giugno u. s., a pag. 17, c'è un articolo a firma Domenico Gallo, a mio avviso molto interessante, nel quale si sostiene la tesi secondo cui la scissione del M5S operata da Di Maio sarebbe funzionale rispetto ad un indebolimento del Movimento stesso al fine di eliminare un ostacolo alla realizzazione del disegno, portato avanti dalla Nato (e in particolare da USA e Gran Bretagna), di un allungamento della guerra in Ucraina.
L'autore vuole così dimostrare come ancora adesso l'Italia sia un paese sotto vigilanza della Nato, la quale sarebbe l'ispiratrice della scissione stessa. A supporto della tesi il nostro richiama alcune vicende storiche fra cui quella, analoga, della famosa caduta del governo Prodi ad opera (e per l'ingenuità) di Rifondazione Comunista. Infatti, sostiene l'autore, la Nato aveva interesse ad un cambiamento di governo per eliminare dalla maggioranza che lo sosteneva, l'opposizione di Rifondazione Comunista all'intervento armato della Nato stessa in Kosovo, peraltro senza la preventiva autorizzazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Al quale intervento anche il Governo Italiano (Ministro degli esteri Dini) si opponeva.
Imperativo categorico, dunque, sostituire il governo Prodi con uno più obbediente ai voleri della Nato. E qui, secondo l'autore, interviene la creazione, per opera dell'ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, del Partito dell'Udeur, cui segue la caduta del governo Prodi (9 ottobre 1998) e la costituzione di un nuovo governo presieduto da D'Alema "con la missione di consentire l'attacco della Nato alla Jugoslavia (fatto confermato dall'allora Ministro della Difesa Scognamiglio sul Foglio del 4 ottobre 2000)".
Quella vicenda, afferma l'autore, fu il "punto d'inizio della nuova guerra fredda che ci ha portato alla situazione attuale". Secondo l'autore, dunque, Di Maio si è reso corresponsabile, come Cossiga, di una situazione che "sta portando conseguenze negative per tutti". E conclude affermando che "questa vicenda... dimostra che l'Italia potrebbe giocare un ruolo importante nelle relazioni internazionali se solo trovasse il coraggio di liberarsi della tutela di USA e Nato". Questo il racconto di Gallo.
Se tutto ciò fosse vero, Di Maio, come Cossiga o chiunque altro, si sarebbe reso responsabile di una cosa gravissima e andrebbe espulso dalla vita pubblica. Altro che formare nuovi gruppi parlamentari e/o un nuovo partito.
Una democrazia vera non può garantire le libertà di tutti i cittadini se non difende la propria efficienza e la propria libertà nei confronti di altre potenze straniere. Se ne può concludere, a mio avviso, che l'impianto legislativo di questo Paese presenta importanti lacune che hanno bisogno di essere colmate. Questi sono i veri valori delle democrazie occidentali che vanno curati e salvaguardati, per non ridurle di fatto a regimi oligarchici come tanti altri.
Gentile Antonio, le interessanti ma discutibili considerazioni di Domenico Gallo, da Lei ottimamente riassunte, cercano di dare un profilo internazionale e ideologicamente coerente, ad una scelta che, ai meno esperti di politica estera, sembra invece dettata dalla più prosaica necessità di qualcuno di superare il divieto interno al M5s, di candidarsi per la terza volta a fare il "portavoce" del Movimento a 15000 euro al mese.
Cari saluti. (d.v.)