"Buon viaggio, bomber". In centinaia per l'addio a Tony Vantaggiato

Cori da stadio, fumogeni e lacrime ai funerali del 21enne di Galatina morto dopo essere uscito fuori strada

"Buon viaggio, bomber". In centinaia per l'addio a Tony Vantaggiato

Mi chiedo come possa una spalla come quella di un padre, che ha tenuto in braccio un figlio e su quella spalla lo ha protetto e fatto giocare, ritrovarsi schiacciata dal peso di un feretro che chiude nel silenzio eterno proprio quel figlio.
Che immagine surreale, che quadro senza senso si è dipinto davanti agli occhi di centinaia di persone che si sono strette attorno alla famiglia di Tony Vantaggiato questo pomeriggio per dire addio al 21enne che ha perso tragicamente la vita nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, uscendo fuori strada sulla Noha-Aradeo a bordo della sua Lancia Y.
Papà Massimo ha accompagnato l’uscita dalla chiesa del figlio come un Cristo piegato dalla croce poco prima di giungere sul Golgota. Accanto a lui mamma Giovanna e le sorelle, Elisa e Giulia, annichilite. Intorno le braccia al cielo di amici e tifosi.
Vantaggiato, facci un goal”. Un urlo straziante, nella consapevolezza che non ci sarebbe più stata una rete da gonfiare, non per Tony. Ma tra fumogeni e lacrime si è fatto ancora più forte il grido “Vantaggiato sempre con noi”, come a dire che il ricordo sarà indelebile e ogni partita, ogni esultanza e ogni condivisione, fuori e sul rettangolo di gioco, saranno sempre nel nome di quel giovane bomber.
La celebrazione di oggi è un atto di fede - ha detto don Pietro Mele, parroco di San Biagio, durante l’omelia - non di comprensione per quanto accaduto, ma di fiducia in un Dio che ci ama e che non si vergogna di soffrire con noi. Gesù che si commuove per la morte di Lazzaro e per la famiglia che gli dice ‘se tu fossi stato qui non sarebbe morto’ è un Cristo che sente il dolore dell’incompiutezza della creazione quando una giovane vita si spezza. Ma Dio è soprattutto amore ed è quello che rende eterno ogni legame di cuore”.
In quei palloncini bianchi fatti volare in cielo sono stati liberati e lasciati andare tutti gli interrogativi e i “se” che non possono non accompagnare una tragedia simile. Ma un dolore simile non avrà mai risposte chiare.
Potrà però avere l’abbraccio di tutte quelle persone che hanno conosciuto Tony e che ne hanno visto la bellezza d’animo, che si è già conquistata l’eternità.