Roma, 17 dicembre 2012 (ore 17,15) L’onorevole Marco Pannella, giunto oggi al settimo giorno di digiuno totale, è stato sottoposto oggi a nuovi controlli medici e laboratoristici. Le condizioni generali sono sostanzialmente invariate: la pressione arteriosa è di 110/70 mmHg, la frequenza cardiaca di 60 battiti/minuto. Il peso odierno è di 72.900 kg, la diuresi delle ultime 24 ore è stata di 100 cc. I dati di laboratorio evidenziano un ulteriore lieve incremento della creatinina (1.68 mg/dl) e della sodiemia (148 mEq/l), con azotemia ed ematocrito immodificati. Nelle urine sono presenti elementi di sofferenza renale grave (cilindri, proteine e corpi chetonici). I sanitari hanno illustrato nuovamente al paziente i rischi elevatissimi ed imminenti di complicanze gravi, ma l’onorevole Pannella non ha accettato di sottoporsi alle terapie proposte. Anzi, nonostante il parere tassativamente contrario dei medici curanti, alle ore 17 l’onorevole Pannella ha deciso di lasciare la clinica. Tale decisione, che aumenta considerevolmente i rischi e riduce ulteriormente i margini per un intervento medico utile, espone anche il collegio medico a problematiche giuridiche e deontologiche assolutamente rilevanti.
A nome del Collegio medico: Prof. Claudio Santini
(da radicali.it)
Da qui puoi ascoltare la conversazione settimanale di Marco Pannella con Massimo Bordin
Una nota del consigliere regionale pugliese del gruppo Misto-Psi, Franco Pastore
"Marco Pannella, dopo sette giorni di sciopero della fame e della sete rischia di morire per i diritti altrui; chi invece quei diritti li dovrebbe garantire, non ci mette un briciolo di quello stesso impegno. Insomma c’è chi da la propria vita per i diritti altrui, in questo caso dei detenuti - ma il principio è lo stesso anche se si trattasse di altri ‘ultimi’ - e c’è poi chi ha il dovere, rappresentando le istituzioni, la democrazia, di mettere in pratica quanto previsto dalla Costituzione, ma forse ritiene che sia procrastinabile, che sia giusto che esseri umani vivano come bestie e senza esercitare a pieno i propri diritti umani oltre che civili.
La battaglia del leader radicale, per la dignità, la legalità nelle carceri, per l’amnistia e per il diritto al voto, sia da esempio per tutti. Io mi auguro che Pannella sospenda al più presto il suo sciopero e che dal governo arrivino segnali che possano incoraggiarlo a farlo. In Puglia sappiamo bene cosa voglia dire emergenza carceraria, sappiamo cosa sia un carcere sovraffollato, conosciamo anche i problemi sanitari di chi vive da detenuto, i problemi strutturali di quei luoghi, e grazie al'attività del Garante si riesce a monitorare meglio la situazione e a contenere le criticità, o quanto meno a comprenderle a pieno. Ciò non toglie che la situazione sia grave e ingestibile e che questo Paese, l’Italia, svestendosi della sua veste preferita, l’ipocrisia, debba intraprendere una strada che possa essere risolutiva".