Quale fra i punti nascita di Galatina e Scorrano verrà chiuso nei prossimi giorni? La riunione convocata da Michele Emiliano per dirimere la questione si è conclusa con un nulla di fatto. Dopo aver sentito il parere dei presenti (soprattutto quello dei Sindaci), il Presidente della Regione Puglia ha lasciato la patata bollente nelle mani di Stefano Rossi, direttore generale di Asl Lecce che aveva richiesto la chiusura, escludendo però da quelli a rischio il punto nascita dell'ospedale di Gallipoli.
Intorno al tavolo erano seduti gli assessori regionali Alessandro Delli Noci e Sebastiano Leo, i sindaci di Galatina (Fabio Vergine) di Soleto (Graziano Vantaggiato), di Sogliano Cavour (Giovanni Casarano), di Aradeo (Giovanni Mauro), di Copertino (Vincenzo De Giorgi), di Scorrano (Mario Pendinelli), lo staff tecnico del Direttore Generale, il Presidente della Commissione per la difesa dell’Ospedale del Comune di Galatina (Antonio Antonaci), Loredana Tundo, consigliera provinciale e comunale di Galatina, il capo dipartimento materno infantile dell’ASL di Lecce (Carmelo Perrone), il direttore facente funzione di ginecologia ostetricia di Galatina (Salvatore Linciano), il direttore generale dell’ASL di Lecce (Stefano Rossi) con il direttore sanitario (Maria Nacci), il vice presidente della Provincia di Lecce (Fabio Tarantino), il Presidente dell’Ordine dei Medici di Lecce (Donato De Giorgi), Leonardo Donno, deputato M5s, e il consigliere regionale Cristian Casili.
Maggioranza ed opposizione di Galatina si sono presentate unite.
"È stato rappresentato al Presidente Emiliano -fanno sapere da Palazzo Orsini- che l’ospedale di Galatina è l’unico ad avere tutti gli standard di sicurezza previsti dalle linee del Ministero della Salute per i punti nascita ovvero la sala parto la sala operatoria e il nido sullo stesso piano; questo è fondamentale in caso di complicazioni durante il parto che richiedono un immediato intervento chirurgico e la sicurezza dei neonati. Galatina è l’unico ad avere il servizio di parto-analgesia gratuito che ha già permesso di ridurre sensibilmente i tagli cesarei."
"Come stabilito dalla legge -hanno sottolineato i galatinesi- ha un servizio anestesia e rianimazione H24 che deve e può intervenire nei casi gravissimi che richiedono la stabilizzazione della partoriente o del nascituro e il trasporto in sicurezza obbligatorio presso l’ospedale di secondo livello che è nel nostro caso la vicina Lecce."
"È stato fatto notare che, quandanche ci fosse un reparto di rianimazione all’interno dell’Ospedale di Galatina, il neonato o la partoriente in gravi condizioni non potrebbero essere ricoverati in un Ospedale di primo livello come sono Gallipoli e Scorrano, ma dovrebbero essere portati a Lecce. Appare chiaro che la presenza di un reparto di rianimazione ai fini della valutazione sulla sospensione di un punto nascite è del tutto ininfluente perché mai lì potrà essere ricoverata o una partoriente o un neonato. È sufficiente leggere le linee guida ministeriali sulla sicurezza dei punti nascita che prevedono la sola presenza del rianimatore."
"Il punto nascita dell'ospedale di Galatina non deve essere chiuso, è fondamentale per il territorio salentino e per i cittadini. Il Presidente Emiliano, che ringrazio, -sottolinea Leonardo Donno- ha accolto la nostra richiesta e coordinato il tavolo a cui hanno partecipato sindaci e consiglieri del territorio, assessori e vertici dell'Asl di Lecce. Ho ribadito la necessità di tutelare questa struttura, punto di riferimento non solo per Galatina, ma anche per numerosi comuni dell'hinterland che rappresentano in totale un bacino di utenza di circa 200mila cittadini.
Ad attestare l'importanza del servizio offerto alcuni dati: oltre 600 nascite nel 2023, un trend confermato anche negli scorsi anni e superiore alle nascite degli altri presidi periferici del Salento; un vasto bacino di utenza anche per la posizione utile sul territorio; una struttura facilmente raggiungibile anche per le persone che provengono da altri comuni del centro e nord del Salento; la presenza della sala parto, sala operatoria e nido sullo stesso piano, elemento fondamentale per la cura del neonato dopo il parto; un'area dedicata alle partorienti positive al covid. Inoltre i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari altamente specializzati offrono un servizio d'eccellenza, orgoglio del nosocomio e del territorio salentino. Di fronte a questi dati, riteniamo che non ci siano le condizioni per privare il territorio di un presidio fondamentale. Non è accettabile la posizione dell'Asl di voler chiudere questo punto nascita periferico, il migliore dei presidi in termini di servizi offerti e numero di parti annuali" conclude Donno.
"Se i vertici Asl e chi è deputato a prendere questa decisione, dovessero decidere di insistere sulla chiusura del punto nascite di Galatina, siamo pronti alla mobilitazione e metteremo in atto ogni strumento utile per opporci, insieme alla cittadinanza" -ha affermato il consigliere Cristian Casili.
"Abbiamo ribadito in tutti i modi la nostra contrarietà e la nostra posizione, sostenuta da numeri e dati incontrovertibili. Alla luce di questi, ho presentato una mozione con la quale impegno il Consiglio Regionale e la Giunta a mantenere aperto il punto nascite di Galatina e a completare i lavori per la rianimazione fermi dal giugno del 2022. Auspichiamo che le altre forze politiche di maggioranza e opposizione, che in questi giorni hanno mostrato sensibilità pubblicamente con comunicati stampa e lettere aperte, chiedendo la tutela del servizio, sostengano la nostra iniziativa e la nostra mozione, passando quindi dalle parole ai fatti. Chiediamo anche ai sindacati, che si sono espressi sul tema, di sostenere questa battaglia. Il M5S metterà sempre al primo posto l'interesse della collettività" conclude Casili.