Questa campagna di comunicazione era nel bozzolo da un po’, una di quelle cose che stanno lì, pronte a farsi scoprire, ma in attesa dell’attimo giusto per raccontare. Aspettava forse lo sguardo sicuro di Manuela o il sorriso di Paola, la dolcezza di Fernanda o il fervore di Lilia, la capacità meditativa di Veronica o il vigore di Alessia.
Sta di fatto che sessanta donne hanno prestato volentieri la quotidianità dei loro volti alla campagna di sensibilizzazione sociale “nonostante” che rientra nelle iniziative targate “Tutto l’anno donna” che da qualche tempo io e la mia agenzia, Metropolitan Adv, portiamo avanti.
La narrazione di cui si sono fatte protagoniste è quella che le vede ogni giorno alle prese con il lavoro, la famiglia e le passioni, “nonostante” il contesto in cui sono inserite non sia sempre così agevole, soprattutto per donne che vogliono fare tanto o vogliono fare tutto.
A pochi giorni dall’8 marzo abbiamo cercato di stimolare la riflessione, sperando si possa dribblare in qualche modo l’ormai consueto festeggiamento che si suole mettere in piedi nella Giornata Internazionale della Donna.
Quello che è venuto fuori è un mondo di visi intrepidi, che non nascondono la malinconia o la durezza, eppure sono orgogliosi delle donne che li animano. Ogni incontro per realizzare lo scatto fotografico è stato un momento di ricchezza unico, partito da un attimo di comprensibile imbarazzo per sfociare poi in complicità e schiettezza.
I manifesti che si susseguono sulle plance della città e delle frazioni sono un modo per ricordare la bellezza dell’ordinarietà, in cui ogni storia esprime verità che spesso si danno per scontate o che ignoriamo per disattenzione. C’è la dignità di ogni donna che, “nonostante” mancanze, ostacoli o soprusi, non si tira indietro dall’essere quella che è. Ed è a questa fierezza che è dedicata questa campagna.
Grazie a tutte coloro che hanno voluto con gioia far parte del progetto, che hanno accolto l’iniziativa e hanno accolto noi, regalandoci un po’ di loro. Grazie a Simona Marra che ha prestato la sua sensibilità e la sua reflex a questa introspezione fotografica. E grazie a chi, trovando magari uno stimolo in queste testimonianze, coglierà l’occasione per cambiare la propria visione andando oltre l’abitudine con riconoscenza.
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