Nelle ultime settimane la Commissione Pari Opportunità del Comune di Galatina ha affiancato l’Amministrazione nell’organizzazione del “Natale come una volta”, attraverso la celebrazione del calendario urbano dell’Avvento, che dal primo dicembre, attraverso piccoli spettacoli di intrattenimento musicale allieta i pomeriggi di Galatina e delle frazioni.
Molte sono le proposte culturali presentate dalla Cpo, sia per gli adulti che per i bambini, organizzate sempre con l’intento di essere uno stimolo positivo per la comunità e per sensibilizzare all’uso di buone prassi di tutti quei principi che attengono alle molteplici problematiche lesive della parità di genere e della discriminazione degli individui in generale.
Al netto di quanto già fatto e di quanto ancora si farà, spiace constatare come ormai da giorni, una Consigliera di parità della Provincia e un illustre professionista locale, il quale si propone come punto di riferimento per la tutela e l’assistenza di tutte le persone vittime di discriminazione e di violenza, siano con solerzia impegnati a rilasciare interviste e pubblicare post, ove, con chiaro intento denigratorio, ci si riferisca alle attività natalizie dell’Amministrazione Vergine come iniziative promosse da “Nani e Ballerine”.
Al di là della strumentalizzazione politica delle attività natalizie poste in essere, che sino a prova contraria, tanto successo stanno riscuotendo, scaldando il cuore a chi vi partecipa, la Cpo ha il preciso dovere di denunciare l’uso di un linguaggio così poco istituzionale e così discriminatorio utilizzato da questi illustri concittadini, perché denota una evidente accezione denigratoria della categoria di soggetti diversamente abili, quali le persone affette da nanismo e della categorie professionale delle ballerine, quali donne di poco conto.
La Cpo è senza dubbio mortificata che il livello del contraddittorio politico si dimostri di così modesto spessore, tale da passare giorni e giorni a parlare di questioni di lana caprina, ma ovviamente ognuno è libero di fare ciò che crede, tuttavia non accetta da persone istituzionalmente rilevanti nella società o che tali mirano a diventare, l’utilizzo di un linguaggio così poco inclusivo, stereotipato e gravemente discriminatorio.
La Cpo si dissocia da qualsiasi riferimento che la locuzione “Nani e Ballerine” possa evocare, precisando che si tratta di una terminologia utilizzata dal lessico giornalistico e politico italiano per alludere in maniera proverbiale, al clima culturale, gaudente e cortigiano che negli anni ottanta aleggiò negli ambienti e nelle frequentazioni di una certa classe dirigente di un’epoca ormai più che superata.
La Cpo di Galatina promuove la parità di genere e il rispetto dell’art. 3 della Costituzione italiana anche attraverso l’uso di un linguaggio istituzionale adeguato e non discriminatorio che deve essere insito nell’agire di ciascuno, nella vita di tutti i giorni e soprattutto nelle parole che si scelgono, perché non si tratta di una mera questione di forma, ma come afferma Vera Gheno “Noi siamo le parole che usiamo”, con buona pace dei tanto vituperati bidoni di ulivo, che sono stati già da tempo spostati, in quanto solo in alcuni casi risultavano essere un impedimento al passaggio dei pedoni. Per cui si invita ad un maggior contegno nell’uso del linguaggio istituzionale, se tale deve essere.