Nella giornata di martedì 17 dicembre 2024 la Commissione per le Pari Opportunità si è svegliata affetta da una “malattia” moderna: il benaltrismo.
Ma andiamo con ordine: Michele Scalese e Loredana Tundo hanno diffuso un comunicato stampa in cui vengono messe in evidenza alcune mancanze dell’attuale amministrazione (molte) e il fatto che tali mancanze siano nascoste sotto gli addobbi natalizi (molti pure quelli, ma non per tutti).
Nel comunicato stampa si menzionano ad un certo punto “nani e ballerine” per designare una certa tendenza dell’attuale amministrazione a festeggiare, ad essere gioiosa e giocosa, salvo poi “dimenticare” di amministrare con competenza e buon senso.
Questo il tono di Tundo e Scalese, ma la Commissione alle Pari Opportunità che fa? Sposta l’attenzione, cambia discorso, si focalizza sui nani e le ballerine, eppure le accuse sono forti! Ma no, loro rispondono ai nani e alle ballerine, spostano l’attenzione da un argomento ad un altro, atteggiamento tipico di chi non ha argomentazioni o di chi non sa o non vuole dare una risposta e così, magicamente, Tundo e Scalese vengono additati come poco inclusivi e offensivi con le loro parole.
Ecco qui servito un bell’esempio di benaltrismo. Si preferisce screditare il comportamento altrui per non dover rendere conto del proprio. Un po’ come se nell’antica Roma Giovenale, usando l’espressione “panem et circenses” (per definire l'azione politica di singoli o gruppi di potere volta ad attrarre e mantenere il consenso popolare mediante l'organizzazione di spettacoli e attività ludiche collettive e ancor più specificatamente a distogliere l'attenzione dei cittadini dalla vita politica) venisse accusato di avercela col pane e con i giochi circensi.
C’è poi una questione di metodo da tenere in conto. Il comunicato della CPO è firmato “la Commissione Pari Opportunità” che, come si saprà, è un organo collegiale del comune di Galatina, e tra l’altro non è un organo propriamente politico. Lo sottolineiamo perché troviamo quantomeno singolare questa uscita polemico-politica della Commissione contro una Consigliere Comunale e Provinciale (tra l’altro con delega alle Pari Opportunità) e “uno stimato professionista che…” (definizione che nelle parole della Commissione appare in modo inopportunamente canzonatorio). E sarebbe interessante essere edotti poi sul percorso di deliberazione della Commissione stessa, vale a dire sulla discussione interna – se mai c’è stata – con la quale l’organo collegiale ha deciso (all’unanimità o a maggioranza) di prendere la simbolica carta e penna e scrivere il proprio disappunto sull’uso dell’espressione “nani e ballerine”. Chissà, magari ripercorrendo il sicuramente animato dibattito interno alla commissione ci troveremo a scoprire che quel comunicato non sia poi così… collegiale!
Vedete, la forma in politica è sostanza e questo modo di fare tradisce un modo di intendere le istituzioni propria di questa amministrazione e dei suoi componenti, a tutti i livelli. Ed è l’ultimo esempio di un modo di vedere la politica secondo cui il Sindaco in Consiglio Comunale può dare dell’indegna ad una Consigliera Comunale di opposizione senza che nessuno abbia nulla da ridire ma poi la Commissione si scandalizza per un “nani e ballerine”.
Benaltrismo e doppiopesismo sono e restano le cifre peculiari di questa amministrazione.