Il sorriso paterno di Piero Viva

Ho il profumo della sua colonia impresso nelle narici. È il profumo dell’abbraccio che non mi faceva mai mancare ogni volta che mi rifugiavo in libreria per perdermi tra gli scaffali.
“Ti saluto come farebbe un nonno con sua nipote”, me lo diceva sempre, impeccabile nel suo completo. Sono sicura di non averlo mai visto senza giacca e cravatta.
Piero Viva era ed è un’istituzione della cultura galatinese, un porto sicuro, un amico con il quale poter instaurare con facilità un dialogo costruttivo.
La sua libreria, la nostra Viva-Athena, ha incredibilmente mantenuto il fascino dei luoghi autentici, ricchi di tradizione, anche quando è diventata un Mondadori point. Non ha mai tradito il desiderio di fare delle pagine scritte la base per costruire qualcosa di valore che potesse accompagnare le coscienze delle persone nelle scelte quotidiane.
Come si può ricordare tanta gentilezza senza cadere nella retorica? Un uomo come lui, amante della parola e attento all’uso che se ne faceva, forse non gradirebbe tanta attenzione e tanto vanto delle sue qualità. Ma è impossibile non dare voce all’affetto con cui ha legato a sé centinaia di uomini e donne, docenti, preti, professionisti di ogni genere, ma anche semplici appassionati di lettura o amanti della città.
Ha segnato la storia di Galatina, seguendone passo passo i cambiamenti, non temendo mai l’evoluzione, ma rimanendo comunque fedele a ciò che conta maggiormente, il rispetto del prossimo.
Da qualche tempo non lo si vedeva più dietro la sua scrivania, in quel piccolo studio che racchiudeva un mondo intero. Mi sono domandata spesso cosa facesse di preciso tutto il giorno tra quelle carte e quei volumi che lo incorniciavano quasi in una cartolina fuori dal tempo. E invece nel tempo era calato più che mai perché di fatto nel suo studio si informava, rifletteva, si preparava al confronto che non di rado dava i frutti di un’idea.
Questa è una di quelle volte in cui dire “grazie” sembra davvero insufficiente, ma non si può non dirlo a un uomo che in qualche modo, forse anche a sua insaputa, ci ha donato un assioma imprescindibile: la cultura non è nozionismo, è amore per il sapere. E tutto quello che un libro ci lascia, nell’attraversare il setaccio della nostra personalità, è qualcosa che ritroveremo sempre tutte le volte che esprimeremo un parere o ascolteremo il pensiero di qualcuno. Come il sorriso paterno di Piero Viva.